foce frigido 4 1 15«Il percorso di collaborazione è iniziato, adesso è decisivo andare avanti per arrivare a un progetto di messa in sicurezza definitivo». Si è concluso ieri mattina il tavolo tecnico convocato dal Consorzio di Bonifica Toscana Nord sulla questione legata al Frigido, presenti alla riunione anche i tecnici della Provincia di Massa Carrara e dell’Unione dei Comuni Montana Lunigiana, mentre il Comune di Massa – che non ha potuto partecipare per impegni sopraggiunti – ha assicurato la sua presenza alla prossima riunione prevista per il 6 febbraio.

 

Grazie al coordinamento dei vari enti, i tecnici hanno potuto iniziare a raccogliere tutte le progettualità legate al fiume Frigido: il primo dato rilevato riguarda il progetto da parte della Provincia relativo alla sistemazione della costa per le opere a mare. Il progetto – che verrà presentato alla prossima riunione tecnica accanto a tutti gli studi e i piani di intervento elaborati dal Comune di Massa – permetterà così di verificare se sarà possibile intervenire sulla questione dell’imbocco in mare del corso d’acqua, ma anche di verificare l’esistenza di finanziamenti da poter utilizzare proprio su quel tratto fluviale. Uno degli obiettivi più urgenti del Consorzio infatti – accanto al monitoraggio costante e ai tempestivi interventi di pulizia sul fiume – è la ricerca di una soluzione definitiva al problema dell’interramento della foce del Frigido.

 

Ma non solo. L’azione di coordinamento tra i vari enti, e la composizione di un quadro organico degli interventi, potrebbe essere determinante anche per la definizione di importanti progetti da sottoporre all’attenzione del Piano di difesa del suolo e della Regione Toscana per la richiesta di ulteriori finanziamenti.

 

Due in particolare le modalità che dovranno essere prese in esame per i progetti futuri: «Sul fiume – spiega al termine dell’incontro l’ingegnere del Consorzio Massimo Lucchesi – abbiamo riscontrato un interrimento della foce e la presenza di importanti sovralluvionamenti lapidei nei tratti terminali del corso d’acqua. Il Consorzio il novembre scorso ha provveduto a rimuovere il materiale di sovralluvionamento presente alla foce, ma per la conformazione della foce stessa e per gli ingenti quantitativi di materiale proveniente da monte l’interrimento della foce si presenta molto frequentemente e pertanto scopo della riunione è di analizzare e ipotizzare soluzioni che migliorino le situazioni della foce e soluzioni che a monte riducano gli ingenti quantitativi di materiale lapideo trasportato. Infine è opportuno prendere in considerazione eventuali interventi sulla foce e vagliarne la loro compatibilità con gli studi relativi ai fenomeni erosivi delle spiagge».

 

Come ricordato dal  dott. Maurizio Rocchi dell’Unione dei Comuni, uno dei problemi sul fiume riguarda proprio la presenza importante di depositi di materiale lapideo derivante anche dalla lavorazione delle cave, depositi che – direttamente o indirettamente – influiscono sui fenomeni di interramento. In tal senso l’impegno del tavolo sarà quello di verificare la possibilità di intervento con briglie selettive – opere trasversali che impediscono il trasporto di materiale a valle – anche attraverso finanziamenti regionali. Il percorso continua.