aeroporto-pisaSinistra Ecologia e Libertà ha votato questo pomeriggio contro l’ordine del giorno per la vendita delle quote detenute dal Comune di Massa di SAT, la società di gestione dell’Aeroporto di Pisa.

“Quella contro la privatizzazione del Galilei – dichiara Davide Ronchieri, coordinatore provinciale di SEL – è una battaglia che il nostro partito ha condotto in tutta la Regione a tutti i livelli amministrativi.

Noi siamo contrari alla privatizzazione di una società pubblica, a maggior ragione quando questa, come nel caso di SAT, funziona in maniera ottimale. Ma a livello regionale ci siamo battuti sia sul metodo che nel merito della questione.

Ci è parso quanto meno inusuale –prosegue Ronchieri – che la Regione abbia approvato la vendita del suo 12% attraverso una delibera di Giunta per definire strategie così delicate nel sistema infrastrutturale regionale, senza nemmeno portare la discussione in consiglio regionale.

 

Se è vero, da un lato, che la quota di SAT (la società che gestisce il Galileo Galilei) detenuta dai Comuni di Massa e di Carrara è percentualmente di scarsa rilevanza, per contro la sopravvivenza o meno dello scalo pisano metterebbe in crisi tutta l’area vasta, con particolare riferimento alla fascia di costa.

La posizione di SEL è di assoluta contrarietà a questo percorso.

E’ contraria nel principio: privatizzare una società pubblica che oltretutto funziona in maniera ottimale, è un’operazione fatta contro l’interesse collettivo.

E’ contraria nel metodo: queste decisioni richiedono un passaggio democratico il più ampio possibile, non può essere certo un voto di Giunta Regionale e un semplice passaggio nelle commissioni consiliari a definire le strategie infrastrutturali della Regione; semmai al contrario era necessaria una consultazione ampia dei territori e quanto meno del Consiglio Regionale.

Ma ancor più ci preoccupano le linee contenute nel Master Plan di America Corporacion, la società che ha lanciato l’Opa sull’acquisto di Sat. In quel piano industriale si prevede infatti un potenziamento dell’aeroporto di Firenze, con il prolungameto della pista a 2.400 metri. Così si andrebbe di fatto a creare uno scalo in aperta concorrenza con quello pisano, creando enormi ripercussioni in termini di servizi a scapito della fascia di costa.

“Ci sembrava irrinunciabile –precisa Simone Ortori capogruppo SEL in consiglio – che fosse l’Ente Pubblico a governare l’unificazione del sistema aeroportuale toscano e non già un’azienda privata che segue unicamente logiche di mercato, ingorando completamente scelte strategiche e territoriali. A questo si aggiunga che questa operazione metterà a rischio oltre 2000 posti di lavoro che gravitano introno a SAT”.

“Alla regione abbiamo chiesto –prosegue Ortori – di farsi garante del programma di sviluppo integrato dei trasporti regionali, mantenendo le destinazioni dei due scali così come definite nel PIT: Pisa come aeroporto internazionale a vocazione low fare e Firenze come city airport.”