opa-massa«Nessuno tocchi l’Opa finché il piano socio-sanitario integrato non verrà approvato: chiediamo all’assessore Marroni un atto concreto sul distretto sanitario delle Apuane che metta nero su bianco il futuro dell’Opa e ponga fine a 24 mesi contraddistinti dall’inseguirsi di notizie che hanno messo in agitazione i cittadini. Fino a quel momento le strutture sanitarie della Fondazione Monasterio  e il dipartimento materno infantile dell’Asl 1 devono restare unite nel complesso di Montepepe». È quanto dichiara il consigliere regionale Ncd/Più Toscana e membro della IV commissione Sanità, Gian Luca Lazzeri. «Che l’obiettivo sia quello di creare con il Noa un centro a livello universitario che eserciti capacità attrattiva per le regioni limitrofe o quello di spostare la cardiochirurgia, la scelta non può passare sopra le teste di sindaci e  cittadini con costi umani, professionali e di sicurezza non accettabili. Fin dall’approvazione della delibera 1235 sulla riorganizzazione sanitaria – sottolinea – i patti territoriali siglati dai sindaci dei comuni toscani con Regione e aziende sanitarie sono stati impiegati dall’assessore Marroni per mettere nero su bianco i cambiamenti che sarebbero avvenuti in ambito sanitario a livello locale in attesa dell’approvazione del Piano socio-sanitario integrato. Ma il distretto delle Apuane – continua – dove la partita sullo spostamento del reparto del dipartimento materno infantile è ancora aperta, ha costituito finora un’eccezione. Per questo oggi chiediamo alla Giunta di impegnarsi nello stesso atto che darebbe occasione ai sindaci del territorio di sedersi a un tavolo ed, eventualmente, difendere lo smembramento delle strutture della Fondazione Monasterio dal dipartimento materno infantile dell’Asl 1». Un appello a cui si unisce quello di Stefano Caruso, capogruppo comunale Ncd di Massa. «Le ipotesi finora fatte dal governatore Rossi – spiega – sono espressione di una volontà politica che non interessa il dipartimento di materno infantile e vede, data la separazione dei due reparti, impossibile raggiungere il terzo livello auspicato che oggi, per quanto riguarda il punto nascite, è riconosciuto dal Meyer, centro di riferimento regionale. Il destino di queste strutture non può infatti essere riferito e interrelato alla collocazione del dipartimento materno infantile dell’Asl 1 solo per la statistica di neonati cardiopatici. Per questo motivo è urgente che alle dichiarazioni di Rossi seguano impegni scritti come delibere o piani sanitari che formalizzino l’impegno espresso dal presidente della Regione di continuare a investire nel centro e nella Fondazione Monasterio. Infine chiediamo che venga urgentemente definito come si possa realizzare un punto nascita di 3 livello nell’Opa vista l’impossibilità pratica e legislativa di crearlo separato dal 1 e dal 2 livello. I numeri del punto infine nascite parlano chiaro: mortalità a 30 giorni dello 0% nel 2012 per la cardiochirurgia pediatrica (a fronte di una mortalità media europea a 30 giorni del 3,5%) e primo posto in Toscana negli interventi di sostituzione valvolare (mortalità a 30 giorni 1,7%, a fronte di una media nazionale di 3). Cifre importanti rese possibili anche grazie alla condivisione del materno infantile con l’ospedale del cuore e che la Regione non può ignorare».