Il 14 e 15 giugno c’è stata la sospensione degli scrutini in tutti gli istituti superiori della Provincia di Massa Carrara: due giorni di sciopero, contro la finanziaria 2010 e i tagli alla scuola in essa contenuti. A fermare gli scrutini basta un solo insegnante e dunque, per non “regalare” troppi soldi allo Stato, che in questo momento secondo gli insegnanti “non se li merita”, ad ogni scrutinio è entrato in sciopero un solo docente; a lui i colleghi hanno restituito la cifra persa sullo stipendio autotassandosi e creando un fondo economico a sostegno. Adesso gli scrutini non possono essere più sospesi, ma le forme di protesta possono continuare: si sta organizzando lo sciopero generale del 25 giugno a cui parteciperà tutta la scuola italiana; in programma altre giornate di mobilitazione a Massa e a settembre gli “Stati generali della conoscenza”, organizzati dalla Cgil. Ieri i 100 docenti apuani hanno manifestato fuori dal Liceo scientifico Fermi; hanno esposto i loro manifesti, costruiti incollando fogli, rimanenze di armadietti: “Se vuoi un cittadino rispettoso della legalità, devi avere una scuola di qualità”; “Nel silenzio assordante, la scuola pubblica muore”; “la scuola pubblica non rivendica privilegi, ma equità e qualità”. Hanno denunciato lo sperpero di denaro pubblico nel potenziamento di settori non indispensabili: la spesa di 8 miliardi di euro per gli 11 cacciabombardieri; l’acquisto e mantenimento di un numero eccessivo di auto blu, mentre si mandano in rovina 40 mila posti di lavoro nel settore scuola. Hanno bloccato la strada per pochi secondi e si sono diretti in corteo per le strade della città. Si sono fermati sotto al Teatro Guglielmi che ancora pubblicizzava, attraverso un grande manifesto, la rassegna teatrale “La Classe va in scena” e loro erano lì sotto: la nuova classe docente, quella andata in scena con un grande sciopero, ben riuscito e che vorrebbe una scuola migliore