Informando il Ministero ai Beni Culturali delle note vicende che stanno mettendo in subbuglio l’intera Carrara, circa la volontà di Cattelan ed il benestare del primo cittadino Zubbani, di sostituire la storica statua di Mazzini con una di Craxi, l’onorevole Evangelisti sottolinea quanto, alla Sovrintendenza dovrebbe spettare non solo un mero accertamento tecnico, ma anche la garanzia di una tutela del bene culturale, in riferimento al suo contesto ed al suo valore simbolico che ne costituirebbero parte integrante. Ed Evangelisti riporta lo sdegno espresso dall’Associazione Mazziniana Italiana, che ha denunciato come i monumenti non siano soprammobili. Collocata da oltre un secolo in una delle piazze storiche della città la statua rappresenterebbe una componente essenziale della sua tradizione politica, sulla quale la coscienza dei cavatori si sarebbe formata, e della sua identità morale. In questo contesto, le ragioni della libertà della creatività artistica sarebbero esclusivamente strumentali, secondo l’esponente dell’Italia dei Valori, per un’Amministrazione che se ne servirebbe solo per creare una cassa di risonanza mediatica e Cattelan potrebbe avere a sua disposizione altri luoghi cittadini in cui sperimentare il suo genio artistico. “La sostituzione della figura di Mazzini con quella di Craxi”, accusa Evangelisti, “adombra un parallelismo storico-politico inaccettabile, seppur si possa capire il tentativo di un sindaco di estrazione socialista di cercare facile pubblicità riciclando l’immagine del leader politico del suo partito di provenienza”. Sarebbe infine altamente riprovevole il tentativo di farsi pubblicità a buon mercato irridendo ad una figura come quella di Mazzini, per di più in concomitanza con le celebrazioni del centocinquantenario dell’Unità: “la festa della Repubblica del 2 giugno”, conclude Evangelisti, “sarebbe fatalmente offesa se non venisse posta la parola fine ad un’operazione tanto maldestra ed ingiustificabile”.