“Ad oggi, per i Lavoratori di NCA non vi sono garanzie di avere un futuro concreto nella continuità della Cantieristica Navale”, questo sostiene la Fiom provinciale, sottolineando quanto appaia di conseguenza normale e non sorprendente che di fronte al nulla, chi in prima persona perde il lavoro abbia maggiori tensioni e nervosismi e tenti di crearsi condizioni di garanzia. Le tute blu infatti, riunite in assemblea hanno deciso di tornare a far pressione sul Governo per ottenere il tavolo urgente con Palazzo Chigi a supporto della richiesta del Presidente della Regione Enrico Rossi, convinte che solo in quel luogo, come avvenne in passato, sia possibile assumere la decisione politica di salvaguardare la Cantieristica Navale ritenuta strategica per il Paese e fondamentale per il Territorio. Democraticamente allora la votazione sarebbe stata a favore di una ripresa della lotta e, oltre al blocco di quella in refeeting già comunicato alla proprietà, il pensiero non può che andare ad un nuovo sequestro, questa volta dell’ultima nave Grimaldi ancora ferma in cantiere in attesa del varo. “Se della memoria storica vogliamo far tesoro per non commettere errori irreparabili”, si dichiara dalla Fiom, “dobbiamo considerare che impegni concreti dalla Politica Nazionale sono venuti sempre e solo in conseguenza di significative posizioni conflittuali assunte dai Lavoratori”. Il sindacato riconosce certo l’impegno delle Istituzioni Regionali e locali, ma afferma anche di prendere atto di quanto al momento non vi siano prospettive produttive reali e, di conseguenza, occupazionali. Questo dovrebbe far riflettere tutti, secondo la Fiom, su come vada supportato l’impegno dei Lavoratori a non accettare un futuro di Ammortizzatori Sociali. Ottenere garanzie concrete per il futuro del Cantiere marinello, a questo risultato aspira la lotta annunciata dai lavoratori, che chiedono al contempo a tutti gli altri soggetti coinvolti di adoperarsi al fine di ottenere risposte esaustive perché ad Nca si continuino a costruire Navi. “Per questi motivi e per evitare che il territorio assuma le connotazioni dell’isola dei CASSAINTEGRATI”, conclude la Fiom, “supporteremo le iniziative decretate dall’Assemblea dei Lavoratori, sino a quando non saranno date risposte concrete per il futuro di 800 famiglie.