Il sindaco Zubbani ha incontrato questo pomeriggio alcuni rappresentanti della comunità senegalese e Puntelli, per il Sunia, fissando un ulteriore incontro nei prossimi giorni. Secondo Puntelli si tratterebbe di una situazione anomala dal punto di vista legale, e la sua soluzione sarebbe, a questo punto, esclusivamente politica. anomala in quanto la sistemazione dei cittadini stranieri nei locali dell’ex-mobilificio Lera risale al 1999, a seguito di uno sfratto subito da un’abitazione di via Capitan Fiorillo l’8 giugno dello stesso anno. L’Amministrazione allora, a fronte della situazione di emergenza, decise con un’ordinanza, di collocare i 7 nel fondo per un tempo stabilito di 6 mesi, in attesa che trovassero un’altra sistemazione. Fatto sta che da allora sono già passati 11 anni e che, dal primo mese, gli inquilini provvedono a pagare l’affitto, prima all’Ater, poi all’Erp, al momento ammontante a circa 500 euro mensili. “Che la sistemazione fosse temporanea”, sostiene Puntelli, “è fuor di dubbio. Ma altrettanto inconfutabile è che l’Amministrazione ben conosceva l’utilizzo di quei locali, per i quali l’ente pubblico per gli alloggi popolari percepiva mensilmente una cifra non irrilevante”. Insomma, il problema risiede nel fatto che, di fronte ad un’emergenze abitativa per 7 persone con regolare permesso di soggiorno che risiedono nel territorio comunale da oltre 10 anni, il Comune non potrebbe tapparsi gli occhi per non vedere. Questa l’opinione del Sunia: “O pazientare ancora: visto che per 11 anni la cosa sembrava andar bene a tutti, non si vede l’urgenza di allontanarli improvvisamente concedendo un solo mese di tempo e farli entrare nelle graduatorie per l’assegnazione di un alloggio popolare; oppure procedere con la sanatoria annunciata pochi giorni fa e che moltissimi cittadini attendono”.