Sono partiti ieri mattina in fretta e furia e senza preavviso 5 dei 23 cani ospitati presso il canile di Tavolara dal giorno del sequestro avvenuto a Gennaio al Muraglione. Sono partiti per Verona, dove il Comune di Carrara ha una convenzione in essere ed ogni cane viene ospitato nel canile veneto al prezzo di 2 euro al giorno. Alla loro partenza ne seguiranno altre a breve, fino ad esaurirne completamente il numero. Certo per i volontari che tanto si stavano spendendo per riabilitare e rendere adottabili gli animali, questa non sarà una bella notizia. Una volta a Verona infatti le possibilità di affidarli ad una famiglia si renderanno nulle e il loro destino sarà quello di terminare la propria vita tra le sbarre di una gabbia. Tanto lontani da coloro che si sarebbero fatti in quattro per sistemarli sarà impossibile che qualcuno decida di prenderne uno con sé, tanto più che quel canile non ha nessun interesse al che questo avvenga: un cane adottato rappresenta circa 60 euro mensili perdute. Ma perché è avvenuto tutto questo? Per un semplice calcolo economico: a Tavolara, canile di eccellenza, con ampia area di sgambamento ed educatori cinofili si spendono 80 centesimi al giorno in più. Certo si comprende possano fare la differenza, se moltiplicati per 23 e prolungati nel tempo, ma il nodo centrale risiede nel fatto che basterebbe forse un po’ di lungimiranza per rendersi conto che, se rimasti in zona, nel giro di qualche mese i cani avrebbero probabilmente trovato un padrone, smettendo di pesare sulle casse comunali, al contrario, quasi tutti molto giovani, a Verona finiranno per dover essere mantenuti per almeno un’altra decina d’anni. Non secondario poi l’obbligo di ogni Amministrazione di allestire un canile sul proprio territorio: se Carrara ha, malgrado ciò, deciso di farne a meno, dovrebbe forse accontentarsi della struttura più vicina … 

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