Passamano tra il vicesindaco Zanetti e il consigliere Marchetti cui ieri è stata conferita la delega al marmo ed ha quindi partecipato alla riunione di distretto. Relazionando in commissione Marchetti ha sottolineato l’importanza dei due passi avanti che sarebbero stati fatti: la scadenza, fissata per il 29 marzo, per costituire un piano strategico d’indirizzo per il distretto lapideo stesso e la costituzione, entro la fine di Aprile di quelli che sono stati denominati gli “Stati generali del marmo”, ovvero un reale confronto tra le parti. Ribadita la centralità di Carrara con il 74% di escavato, che ha fatto esclamare al presidente Lattanzi: “Se volete il prossimo distretto lo facciamo in carrarino”. Nonostante ciò il consigliere Giorgeri resta netto e diffida della figura di Lattanzi, domandandosi se il presidente non stia facendo marcia indietro ed arrivando ad auspicarne le dimissioni. Se da parte sua Zanetti sottolinea le capacità e le competenze del professore, una punta di polemica non manca, nel momento in cui affianca alle sue riconosciute qualità anche una certa dose di protagonismo. Sì, perché il punto sarebbe, secondo il vicesindaco che il distretto, che dovrebbe essere organismo rappresentativo, non sempre riuscirebbe nell’intento, in quanto spesso qualcuno sembrerebbe parteciparvi esclusivamente a titolo personale. “È necessario uscire da un livello di rappresentanza per spostarsi su quello della rappresentatività”, ha affermato Zanetti, confidando in una riflessione interna all’Amministrazione che arrivi a riposizionare la discussione da un piano meramente tariffario ad uno strategico: nel distretto insomma, che dovrà essere un organismo di sintesi, bisognerà confrontarsi sul metodo, l’innovazione e le politiche di promozione, indubbiamente anche sui contratti collettivi, ma non certo sulle tariffe del marmo e sulla regolamentazione degli agri marmiferi. Ultimo passaggio sui rapporti tra distretto e IMM, argomento questo che si sarebbe enfatizzato dopo che il Comune ha deciso di fare il punto sull’organizzazione di quest’ultimo, al fine di separare la proprietà immobiliare dal centro fieristico e, soprattutto, da quello tecnologico: ottima infatti la promozione, ma necessario sarebbe distinguere bene il lapideo dal marketing territoriale. Riguardo allora ad una possibile competitività tra IMM e distretto, Zanetti ne ribadisce l’assoluta infondatezza: se l’IMM si configura come il braccio operativo del Comune, lo stesso accadrebbe per il Distretto. Riguardo alle ultime posizioni degli industriali circa il centro tecnologico per la caratterizzazione del materiale, il vicesindaco sottolinea quanto fossero stati proprio questi ultimi a richiederne a gran voce la costituzione: “Se adesso non ne sentono più la necessità”, afferma, “li invito a dichiararlo apertamente, in quanto, se non dovesse venir utilizzato, si assisterebbe esclusivamente ad un’ingente spreco di risorse pubbliche, facilmente reinvestibili in altri progetti innovativi”.