Poche cave, ma buone: nel 2009, secondo il riepilogo effettuato dall’Assessorato all’ambiente del Comune di Massa, i bacini marmiferi massesi hanno aumentato la loro produzione di blocchi di marmo e scaglie, in maniera esponenziale. Il dato più significativo riguarda i tre bacini da sempre più produttivi del territorio: Casette, Madielle e Rocchetta; Casette nel 2009 ha prodotto circa 60 mila tonnellate di marmo, 10 mila tonnellate in più rispetto al 2008, mentre la produzione di scaglie è arrivata nel 2009 a circa 128 mila tonnellate, di più rispetto all’anno precedente, ma meno del 2007 quando, a fronte di una produzione minore di marmo (circa 40 mila tonnellate), le scaglie avevano superato le 192 tonnellate, sforando nettamente il rapporto di 1:4, imposto dalla legge. Nel 2009, dunque, grazie anche ai controlli sempre più puntuali, non ultimo la telecamera alla pesa di via Bassa Tambura, il rapporto tra produzione di marmo e scaglie si è assestato, con buona pace anche dell’ambiente. Il bacino di Rocchetta, dove si trovano materiali pregiati e unici, penalizzato negli anni proprio dalla richiesta esigua, perchè di nicchia, nel 2009 ha toccato le 22 mila tonnellate di marmo, 4 mila in più rispetto al 2008 e 20 mila in più rispetto al 2003, anno in cui non sono state prodotte più di 1900 tonnellate di marmo. A Rocchetta, l’aumento di produttività si giustifica con l’interesse per la cava di due grandi imprenditori, che hanno deciso di investire in mezzi e materiali. Nel bacino di Madielle, infine, caratteristico per la presenza del famoso marmo venato, sono state superate le 34 mila tonnellate di marmo, circa 7 mila in più rispetto al 2008. A fronte di questa maggiore produttività, rilevante è anche l’entrata, in denaro, che questi bacini hanno garantito al Comune: circa 1 milione e mezzo di euro nel 2009, tra marmo e scaglie, soldi che arrivano da soli 5 bacini. E a proposito di questo, l’altro dato rilevante riguarda proprio le potenzialità del territorio massese: secondo i dati il 66% delle cave massesi è inutilizzata. “Una scelta politica_ ha concluso l’Assessore all’Ambiente del Comune Andrea Ofretti_ voluta negli anni, ma che non è detto possa cambiare. Per adesso non sono state aggiunte nuove concessioni, rinunciando ad una enorme ricchezza, per la tutela degli agri marmiferi”.