Quello che poteva sembrare uno scherzo di cattivo gusto, consumato nel cuore della notte tra le spiagge della costa montignosina, si sta trasformando in un vero e proprio allarme vandalismo. A lanciare un accorato appello è Romina Bertocchi, presidente dell’Associazione dei Balneari di Cinquale, che da settimane raccoglie le segnalazioni degli stabilimenti della zona, esasperati da furti e atti vandalici sempre più frequenti.

“Da diverse settimane – denuncia Bertocchi – si verificano episodi preoccupanti durante la notte sulla spiaggia di Cinquale. All’inizio potevano sembrare solo delle bravate, magari il frutto dell’incoscienza o della noia giovanile. Ma adesso è evidente che si tratta di un problema serio e ripetuto nel tempo”.

Tra gli episodi più gravi, il ritrovamento in mare aperto – o addirittura su lidi vicini – dei pattìni rossi, mezzi di salvataggio fondamentali per gli assistenti bagnanti. In alcuni casi, il recupero è stato reso difficoltoso dalla distanza dalla riva o dalle condizioni del mare. Oltre al danno materiale, si aggiunge così un rischio concreto per la sicurezza dei bagnanti.

“Quei pattìni – spiega Bertocchi – non sono semplici imbarcazioni: sono strumenti di soccorso, vitali per intervenire rapidamente in caso di emergenze in mare. Sottrarli, danneggiarli o allontanarli significa mettere a rischio la vita delle persone. È un gesto gravissimo”.

Accanto ai danneggiamenti, si registrano anche furti di attrezzature e materiali dagli stabilimenti, aggravando il clima di insicurezza tra gli operatori turistici in piena stagione estiva. Una situazione che, se non arginata, rischia di compromettere il lavoro di chi ogni giorno garantisce servizi essenziali sulla costa.

La presidente dell’associazione lancia infine un messaggio diretto, ma costruttivo, a chi si rende protagonista di questi gesti incoscienti: “Invito questi ragazzi, probabilmente annoiati, a investire il loro tempo in maniera più utile. Perché non seguire un corso da assistente bagnanti? Scoprirebbero l’importanza di questi strumenti e capirebbero che quel pattìno non è solo proprietà di uno stabilimento, ma un bene a servizio dell’intera comunità. Quando un bagnino salva una vita, non chiede a quale ombrellone appartiene quella persona”.

Nel frattempo, gli operatori chiedono maggiori controlli notturni e una presenza più visibile delle forze dell’ordine lungo il litorale. L’estate è appena iniziata, ma la pazienza dei balneari sembra già messa a dura prova.