Si è fermata con una netta bocciatura la proposta di intitolare una strada o una piazza di Massa a Giorgio Almirante, storico leader del Movimento Sociale Italiano, scomparso nel 1988.
La commissione toponomastica del Comune ha chiuso il fascicolo con cinque voti contrari e uno solo favorevole, stoppando sul nascere l’iniziativa che, secondo alcuni, mirava anche a lanciare un segnale politico più ampio.
La seduta, convocata per mezzogiorno e durata poco più di un’ora, ha visto il voto contrario del presidente Roberto Acerbo, di Stefano Alberti, Filippo Badiali e dei tecnici Lorenzina Mastroianni dell’Archivio di Stato e Dino Del Giudice della Deputazione di Storia Patria. Assente il rappresentante dell’Accademia dei Rinnovati. Solo Massimo Evangelisti, consigliere di Fratelli d’Italia, ha espresso voto favorevole.
Motivazioni civiche e culturali
Tra i contrari, il consigliere Filippo Badiali ha spiegato: «La mia scelta è stata guidata dalla volontà di valorizzare figure locali, anche meno note, capaci però di stimolare interesse storico e civico. Preferisco nomi che appartengano alla cultura piuttosto che a ideologie politiche, che rischiano di creare fratture nella cittadinanza».
Concetto ribadito anche da Acerbo: «Preferisco ricordare personalità che abbiano avuto un impatto sociale o culturale, anche a livello locale. Intitolare una strada a una figura politica controversa può generare divisioni».
Evangelisti: “Un ponte di pacificazione, non una provocazione”
Diversa la posizione di Evangelisti, unico a sostenere l’iniziativa: «La nostra proposta è stata fraintesa. Non volevamo provocare, ma lanciare un messaggio di pacificazione. È doloroso vedere ancora oggi, dopo 80 anni, una sinistra arroccata su un antifascismo che non dialoga. Nel 2025, i problemi sono altri. Mi spiace che la nostra richiesta sia stata bocciata senza un reale confronto».
Evangelisti ha anche citato la risoluzione del Parlamento Europeo che equipara nazismo e comunismo, sottolineando che “non si può accettare che solo una parte della storia venga condannata”.
Una città che rivendica i suoi valori
All’indomani dell’intitolazione del ponte Triste a Sandro Pertini, ex presidente della Repubblica e figura simbolo della Resistenza, la sinistra cittadina si è stretta intorno alla propria memoria antifascista. Proprio martedì si è svolta davanti al municipio una manifestazione organizzata da diverse forze politiche e associazioni, a difesa dei valori democratici della città.
Il consigliere del PD Stefano Alberti, uno dei più attivi oppositori dell’intitolazione ad Almirante, ha scritto : «Grazie a chi ha partecipato alla manifestazione: è stato un atto di passione civile contro un tentativo provocatorio verso una città medaglia d’oro al Merito civile e una provincia decorata al valore militare. Il nostro compito è rafforzare la coscienza democratica: non possiamo abbassare la guardia».
Scontro politico o strategia?
La proposta di Fratelli d’Italia ha suscitato anche interpretazioni più politiche. C’è chi ha visto nell’iniziativa un tentativo di spostare gli equilibri interni al consiglio comunale, forse con l’obiettivo di aprire un varco verso un futuro ingresso in maggioranza a fianco del sindaco Francesco Persiani.
Per ora, la strada dedicata ad Almirante non si farà. Ma il dibattito su memoria, storia e toponomastica cittadina resta più acceso che mai.