In una recente nota, il Pri di Massa ha lanciato un severo monitorito contro il progetto di ampliamento del porto, denunciando che «è stato permesso che nonostante le evidenti conseguenze negative legate all’ampliamento del porto, l’iter raggiungesse uno stadio avanzato con il rischio di arrivare a chiedere di chiudere le porte quando i buoi sono scappati».
Conseguenze ambientali e crisi economica
Secondo quanto evidenziato dal partito, la costa a sud del porto sarebbe subita danni irreversibili in termini di erosione, mettendo a rischio non solo l’integrità ambientale della zona, ma anche gran parte delle attività economiche legate al turismo estivo. Fin dagli inizi degli anni 2000, i repubblicani hanno sostenuto la realizzazione di un progetto antierosione, approvato da vari ministeri, ma poi “miseramente naufragato al primo lotto di realizzazione perché non conforme al progetto iniziale”. Tale errore, sottolineano, ha permesso – in buona fede o meno – di abbandonare uno strumento essenziale per tentare di rimarginare le ferite inflitte alla costa massese dal porto.
Il ruolo delle istituzioni e il focus su Forte dei Marmi
Il Pri di Massa ammette che solo con l’intervento del sindaco di Forte dei Marmi, Bruno Murzi, se è finalmente aperto un vero e proprio focus sul problema del porto. Nel mirino, però, resta l’indifferenza dimostrata dalle ultime amministrazioni comunali massesi, che hanno lasciato concludere l’iter burocratico per poi chiedere, con voce sommessa, che l’Autorità Portuale si faccia carico delle spese del ripascimento. Secondo i repubblicani, tale approccio è concettualmente errato: l’erosione deve essere contrastata attraverso interventi definitivi e permanenti, e non limitarsi a un ripascimento costante che, da solo, non risolve il problema.
Una richiesta di compatibilità tra porto e arenile
Il Pri di Massa conclude ribadendo la propria posizione: «Ci auguriamo che la nostra città, in modo non strumentale, alzi barricate pretendendo che il porto e l’arenile siano compatibili in nome non tanto di una disputa campanilistica, ma di esigenze economiche ed ambientali da risolvere e con urgenza». Inoltre, viene ricordato che non esiste alcuna nota ufficiale né a livello regionale né provinciale favorevole al potenziamento del porto, e che la posizione repubblicana massese resta invariata.
Questo forte appello si inserisce in un dibattito acceso su come coniugare sviluppo economico e tutela ambientale, un tema che continua a dividere opinioni ea sollevare interrogativi su quale sia la strada migliore per il futuro della costa massese.