Il mondo politico e l’Anpi sono in lutto per la scomparsa di un uomo che ha fatto della sua città e della sua storia un modello di impegno civile.

Il mondo della sinistra in dolore
Giorgio Lindi, da sempre comunista e antifascista, ha incarnato i valori della sinistra italiana e della memoria della Resistenza. La sua vita è stata segnata da un profondo impegno per il popolo, per gli sfruttati e per chi ha subito ogni forma di oppressione. Avrebbe compiuto 83 anni a giugno, ma il malore che lo colpì quattro anni fa segnò l’inizio di una lenta discesa, fino al decesso avvenuto ieri, mentre era amorevolmente assistito in casa.

Una vita di impegno e passione
La sua militanza politica ebbe inizio negli anni ’60: entrò nel Partito Comunista Italiano nel ’68 e si fece subito notare per il suo impegno in prima persona. Successivamente, fu tra i fondatori del Circolo Che Guevara e contribuì attivamente alla Lega dei Comunisti, partecipando poi alla nascita di Democrazia Proletaria e di Rifondazione Comunista. Parallelamente, il suo attivismo lo portò a impegnarsi a tutela della memoria storica e culturale, dimostrando un amore sincero per la sua città e per la sua gente.

Tra politica, memoria e sport
Oltre all’attività politica, Giorgio Lindi era un grande appassionato della sua città, della sua storia e dello sport. Tifoso convinto della Carrarese, riusciva a unire l’impegno civile con la partecipazione attiva alla vita quotidiana del territorio, facendo della Piazzetta delle Erbe il simbolo della sua presenza e del suo legame profondo con il luogo.

Un saluto sentito e comunitario
La camera ardente è stata allestita nella sala del commiato della Pubblica Assistenza in viale XX Settembre 91, presso lo stadio, luogo simbolico della vitalità della città. Alle 11 di domani, amici, compagni e cittadini si riuniranno per l’ultimo saluto, prima della partenza verso il cimitero di Turigliano, per rendere omaggio a un uomo che ha saputo incarnare ideali di giustizia e solidarietà.

Un’eredità che va oltre il tempo
Giorgio Lindi lascia un’eredità profonda, fatta di ideali, coraggio e dedizione. Oltre alla moglie Maria, alla figlia Letizia, ai nipotini Ernesto e Nora, e ai fratelli Paolo e Annalia, egli rimarrà per sempre nel cuore di chi ha condiviso la sua lotta per una società più giusta. Il suo esempio continuerà a ispirare le nuove generazioni, ricordando a tutti noi l’importanza di non dimenticare il passato per costruire un futuro migliore.