Serata di paura al Pronto Soccorso del NOA di Massa, dove un uomo, Hakim El Marfi, 36 anni, è stato arrestato con accuse di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamento.

I fatti risalgono al 21 novembre, quando l’uomo, in evidente stato di alterazione da alcol e sostanze stupefacenti, ha preteso la somministrazione immediata di un sedativo, minacciando il personale sanitario.

Secondo quanto riportato El Marfi avrebbe insultato e aggredito due infermiere, colpendole con calci e lanciando oggetti, provocando loro contusioni giudicate guaribili in due giorni. La situazione è degenerata con l’arrivo delle forze dell’ordine: l’uomo avrebbe colpito con calci e pugni i due agenti intervenuti, cercando persino di sottrarre la pistola d’ordinanza di uno di loro, prima di essere immobilizzato.

Solidarietà al personale sanitario

Maria Letizia Casani, direttrice generale dell’ASL Toscana Nord Ovest, ha espresso vicinanza alle vittime dell’aggressione:

«Episodi come questo sottolineano l’urgenza di ulteriori misure per proteggere i nostri operatori, che lavorano in contesti sempre più difficili».

Negli ultimi anni, l’ASL ha adottato diverse azioni per affrontare il problema crescente delle aggressioni:

  • Presenza di guardie private negli ospedali e rafforzamento delle pattuglie delle forze dell’ordine.
  • Installazione di pulsanti di emergenza collegati a sistemi di vigilanza.
  • Formazione specifica per il personale su tecniche di comunicazione e gestione delle crisi.
  • Dispositivi di emergenza geolocalizzati per operatori in contesti ad alto rischio.

Dal 2021, l’ASL ha applicato oltre 30 sanzioni amministrative, come previsto dalla legge 113/2020, per tutelare i lavoratori da minacce e offese.

Un fenomeno sempre più diffuso

Le strutture di Pronto Soccorso, insieme a psichiatrie e servizi domiciliari, sono tra le più esposte a episodi di violenza. L’ASL continua a monitorare la situazione attraverso un gruppo multidisciplinare, che analizza i dati per proporre nuove strategie di prevenzione e sicurezza.

L’aggressione al NOA rappresenta un campanello d’allarme sull’urgenza di interventi per garantire l’incolumità del personale sanitario, costantemente in prima linea per garantire assistenza e cure.

Lascia un commento