I Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di La Spezia hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali, emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di La Spezia nei confronti di un imprenditore spezzino.

Le indagini, condotte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, hanno permesso di ipotizzare, sulla base di gravi indizi di colpevolezza, la commissione del reato di cui all’art. 8 del D.Lgs. 74/2000 (emissione di fatture per operazioni inesistenti) a carico di Salvatore Picarella, sessantenne residente a Luni.

L’indagine ha riguardato la gestione di quattro diverse società, operanti nel settore dell’edilizia, che sarebbero state utilizzate dall’indagato anche per l’emissione di false fatture. Nessuna delle società ha mai presentato alcuna dichiarazione dei redditi. In particolare, i militari hanno ricostruito un volume di fatture che si presumono legate ad operazioni inesistenti pari a 1 milione e 933 mila euro, per il periodo compreso tra il 2017 ed il 2022.

Sono stati, altresì, individuati e denunciati altri 16 soggetti che avrebbero utilizzato in fase di dichiarazione dei redditi le false fatture, i quali risultano titolari di aziende che hanno sede nelle province di La Spezia, Lucca e Massa Carrara. Le posizioni di questi ultimi sono attualmente al vaglio dell’A.G..

A seguito di interrogatorio preventivo Picarella si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il GIP ha disposto nei confronti del medesimo la misura degli arresti domiciliari.