Sono ore difficili per le candidature lunigianesi alla presidenza del Consorzio di Bonifica Toscana Nord. Ciò che doveva essere una transizione naturale, passando dal presidente uscente Ismaele Ridolfi al primo degli eletti, Cesare Leri, o al secondo candidato più votato, Alberto Putamorsi, sembra complicarsi tra divisioni interne ai partiti, in particolare nel Partito Democratico.

Ad inizio ottobre, i cittadini hanno eletto i 15 rappresentanti dell’Assemblea consortile, con Leri e Putamorsi in testa con un forte supporto, rispettivamente 863 e 827 voti. Tuttavia, altri 13 membri saranno nominati, tra cui un rappresentante del consiglio regionale e 12 sindaci scelti dal Cal, il consiglio delle autonomie locali. Il totale di 28 componenti dell’Assemblea consortile dovrà eleggere il nuovo presidente entro la fine dell’anno.

Ma la situazione è in stallo. Le nomine del Cal sono state rimandate per tre volte, mentre il PD sembra pronto a sacrificare entrambe le candidature lunigianesi per un candidato alternativo. Tra i nomi sul tavolo  vi sarebbe quello dell’imprenditore  Dino Sodini, ex presidente della Camera di Commercio di Massa Carrara, che starebbe guadagnando terreno grazie al sostegno politico.

In Lunigiana cresce il malcontento, soprattutto in un territorio che necessita di rappresentanza per affrontare criticità come il dissesto idrogeologico. “Non aspettatevi che la gente vada a votare se tanto sono i partiti a scegliere,” ha dichiarato il sindaco di Comano Alberto Maffei.