Non sussiste alcuna ipotesi di reato: è questo quanto è stato disposto mercoledi mattina dal Tribunale di Massa, a riguardo dell’inchiesta avviata nel 2019 sull’impianto Lavello 1. Sul banco degli imputati finirono i due allora dirigenti della Depurazione e Fognatura, Daniele Franceschini e dell’Area Tecnica, Francesco Di Martino, insieme al Direttore Paolo Peruzzi. Già all’epoca dei fatti, GAIA rigettò subito le accuse di supposto inquinamento, pur mantenendo la piena collaborazione alle indagini, ritenendo che non erano state poste in essere alcuna delle condotte contestate. Adesso, i tre dirigenti, che sono stati seguiti dai legali avv. Davide Manzo, prof. Enrico Marzaduri, e avv. Pier Matteo Lucibello, sono stati assolti con formula piena.
Il Gestore garantì il massimo impegno per completare, il più velocemente possibile, i lavori già in corso sull’impianto e pianificati nei mesi prima, secondo anche quanto previsto dalle prescrizioni delle Autorità. Infatti, in pochi mesi GAIA completò la ristrutturazione globale del depuratore, attraverso un investimento complessivo di circa 3 milioni di euro. Venne attivata una nuova configurazione potenziata dell’intero impianto, in grado gestire con efficacia i processi depurativi, ed anche di contenere maggiormente i cattivi odori.
L’attenzione verso ogni aspetto del settore della depurazione, insieme all’impegno per migliorare ulteriormente i processi di Lavello 1, non si sono fermati negli anni: sono attualmente in corso, per concludersi entro il 2025, ulteriori investimenti, proprio sull’impianto di Massa, pari a circa 6 milioni di euro, per consentire l’efficientamento della digestione anaerobica dei fanghi e l’ottimizzazione dei trattamenti delle acque di pioggia eccedenti la portata di punta nera dell’impianto.