Il Consorzio di Bonifica Toscana Nord contribuirà alle operazioni di rimozione dei sedimenti e verificherà le operazioni sotto il profilo tecnico: “Opera necessaria ad aiutare le attività economiche presenti e a garantire il corretto deflusso delle acque”
Una barriera di sassi e detriti che periodicamente ostruisce del tutto la foce del Frigido: è un problema annoso quello che riguarda il principale corso d’acqua della città di Massa, che crea disagi alle attività economiche sulle sue sponde ma soprattutto in condizioni meteo eccezionali, con il fiume in piena e la mareggiata in corso, può diventare un serio rischio per la tenuta idraulica del Frigido, mettendo a repentaglio buona parte della zona di costa massese.
Il Consorzio di Bonifica Toscana Nord è sempre intervenuto più volte, nel corso degli anni, per rimuovere la barra di detriti e garantire il corretto deflusso delle acque, con una particolare attenzione ai momenti di maggiore criticità e ha messo in campo delle sinergie con le attività che lavorano alla foce del fiume che hanno bisogno dello sbocco a mare per barche e moto d’acqua ormeggiate prima della foce. Un’operazione possibile grazie anche all’autorizzazione da parte della Regione Toscana alla movimentazione dei sedimenti marini, con il prossimo che dovrebbe arrivare proprio nei prossimi giorni.
La partnership era iniziata con l’Associazione Nazionale Marinai d’Italia e da alcuni anni si è rinnovata e rinforzata con il Circolo della Vela. “Un protocollo d’intesa che mette al centro la sicurezza idraulica del fiume Frigido – spiega il presidente del Consorzio, Ismaele Ridolfi -. Una sinergia preziosa: con l’impegno sul territorio dell’associazione abbiamo altri occhi che monitorano lo stato della foce del Frigido, dal ponte fino al punto in cui si forma la barriera di detriti. Quando necessario, l’associazione interviene per ripristinare la sezione idraulica compatibile con la portata del fiume e trasmette un report fotografico, prima e dopo l’intervento, con relazione illustrativa agli uffici del Consorzio. L’Ente, a sua volta, mette a disposizione un tecnico per la verifica dell’esecuzione dei lavori e riconosce all’associazione un contributo per ogni intervento straordinario effettuato. Tutto di concerto con i nostri dirigenti e i nostri uffici tecnici che forniscono le indicazioni necessarie”.
“E’ una collaborazione operativa efficace – ribadisce il presidente del Circolo della Vela, Alessandro Mercatali – che abbiamo voluto rinnovare perché permette di mantenere in sicurezza la foce del fiume e aiuta anche l’attività del nostro circolo. Senza la rimozione della barriera di detriti, infatti, le piccole imbarcazioni ormeggiate non avrebbero la possibilità di uscire in mare. La chiusura della foce impedisce il buon funzionamento della scuola vela e lo svolgimento di regate, attività che sono lo scopo primario della nostra associazione. Inoltre, nel periodo estivo ospitiamo i mezzi dei vigili del fuoco, gommoni e moto d’acqua, che fanno assistenza in mare ma che con la chiusura della foce sono obbligati a spostarsi in posti logisticamente meno funzionali. Adesso stiamo aspettando la nuova autorizzazione dalla Regione e i risultati delle analisi dei sedimenti per avviare il primo intervento che prevediamo di fare fra una quindicina di giorni. Contiamo di riuscire a tenere la foce libera senza interruzioni nei mesi di luglio, agosto e settembre”.