In Toscana, la pressione fiscale dell’IMU è tra le più alte d’Italia, superata solo da Campania e Sardegna, dove l’alto rapporto è dovuto a un PIL notevolmente più basso rispetto alla Toscana. Questo è evidente ai cittadini che erano tenuti a pagare l’IMU e che dovranno effettuare ulteriori versamenti entro il 16 dicembre.

Il rapporto IMU/PIL in Toscana è del 7%, al terzo posto a pari merito con Puglia, Sicilia, Umbria e Abruzzo, e sotto Campania e Sardegna. La cifra media dell’IMU annuale in Toscana è di 2.312 euro per casa, un valore molto alto rispetto ad altre regioni dove la media è poco sopra i mille euro all’anno. Questo alto valore è sostenuto dall’imposta elevata applicata alle case di lusso nei capoluoghi toscani.

A livello nazionale, il costo medio dell’IMU per una seconda casa ubicata in una città è di 1.022 euro (511 euro per l’acconto di giugno), con punte oltre i 2.000 euro nelle grandi città. Per le abitazioni principali considerate di lusso (categorie catastali A/1, A/8, A/9), il costo medio dell’IMU nel 2024 è di 2.531 euro (1.266 euro per l’acconto di giugno), con punte oltre i 6.000 euro nelle grandi città. In Toscana, la cifra più alta si paga a Grosseto, con una media di 6.827 euro, la più alta a livello nazionale, seguita da Milano e Roma.

I dati sono stati elaborati dal servizio politiche economiche, fiscali e previdenziali della UIL, che ha lavorato su una media ponderata per le regioni, tenendo in considerazione i capoluoghi e rapportandoli al PIL. L’obiettivo era valutare l’incidenza dell’imposta sugli immobili rispetto alle risorse economiche prodotte dai cittadini, offrendo un quadro chiaro della pressione fiscale a livello regionale.

I dati includono anche una suddivisione città per città: Siena è sul podio per le seconde case, Grosseto per le prime case di lusso, e Firenze e Pistoia per le pertinenze delle prime case di lusso. L’IMU più bassa per la seconda casa in Toscana si paga a Pistoia e Livorno, dove per le case di lusso si paga una cifra da metà classifica.

I Comuni decidono l’IMU in base alle esigenze di cassa, essendo una delle principali imposte locali insieme all’addizionale comunale. Ogni Comune può inoltre prevedere sgravi fiscali in base all’uso delle abitazioni, come se sono locate o abitate da familiari, e possono esserci riduzioni per varie casistiche. Molte città penalizzano le case di lusso, decisioni che riflettono scelte politiche nel senso stretto del termine.