Antonio Mazzeo ,attuale Presidente del Consiglio della Regione Toscana, non sarebbe stato candidabile alle elezioni europee; il PD avrebbe dovuto evitare di schierarlo nella circoscrizione dell’Italia centrale.

La Commissione parlamentare Antimafia ha reso noto oggi, 28 maggio, l’elenco degli “impresentabili” alle elezioni di giugno, comprendendo anche il presidente del consiglio regionale della Toscana.

Mazzeo è stato rinviato a giudizio dal 2022 per il crac dell’Unità. Dal 13 luglio 2012 al 5 febbraio 2013, è stato consigliere d’amministrazione della Nie, la società che editava l’Unità. Mazzeo sostiene di non aver avuto deleghe gestionali e di non aver partecipato all’approvazione dei bilanci 2011 e 2012.

La non candidabilità sarebbe dovuta scattare anche per il PD stesso, che nel suo codice etico prevede di non candidare chi è stato rinviato a giudizio. Tuttavia, il PD ha deciso di derogare a questa regola considerando il ruolo marginale di Mazzeo nella Nie all’epoca.

Mazzeo ha replicato: «Ho appena letto il mio nome tra gli “impresentabili”. Non capisco come si possa bollare come “impresentabile” una persona senza condanne, che non ha mai avuto a che fare con certi ambienti e che è sempre stata dalla parte della legalità. Sono rinviato a giudizio per un’indagine sulla chiusura dell’Unità, di cui sono stato membro del CdA per 6 mesi nel 2012. Sono fiducioso che i giudici riconosceranno la mia totale estraneità ai fatti. Essere definito “impresentabile” è un’enorme ingiustizia».