L’Azienda USL Toscana nord ovest ha disposto l’attivazione, in tutti i principali pronto soccorso del territorio, delle unità di degenza breve per alta e media intensità di cura.
Queste nuove strutture saranno operativa nel giro di pochi mesi negli ospedali di Massa, Lido di Camaiore, Lucca, Pontedera, Livorno e Cecina-Piombino.
Lo ha stabilito la delibera 142 dello scorso 9 febbraio firmata dal direttore generale dell’ASL, Maria Letizia Casani.
«Il provvedimento è mirato ad incrementare l’efficienza e l’efficacia dei servizi di pronto soccorso – dice Casani – e le degenze brevi ad alta e media intensità consentiranno di ottimizzare ancora di più la gestione dei pazienti in base alla gravità delle loro condizioni cliniche, migliorando al contempo l’efficienza operativa degli ospedali. Sono certa che la nuova misura ottimizzerà ancora di più risorse e competenze, metterà gli operatori in condizione di svolgere ancora meglio il proprio lavoro e, a cascata, migliorerà il servizio per i pazienti».
«Le nuove degenze brevi saranno dedicate ai pazienti in condizioni complesse, ovvero quelle che fino a poco tempo fa venivano classificate come codici gialli e codici verdi (oggi codici di priorità 2 e 3), che corrispondono all’intensità di cura elevata e media rispettivamente» spiega Alberto Conti, direttore del dipartimento Emergenza urgenza dell’AUSL Toscana nord ovest. «I codici rossi di “emergenza” saranno ugualmente trattati nella sala di emergenza dei pronto soccorso, che corrisponde alla terapia intensiva propriamente detta».
«Le nuove aree di alta e media intensità di cura sono aree dove vengono assistiti i pazienti clinicamente ed emodinamicamente instabili in attesa di una loro eventuale collocazione nei reparti e per i quali è necessario garantire la continuità diagnostico terapeutica – aggiunge Conti – e per guidarle selezioneremo personale con esperienza clinica, ma soprattutto elevata specializzazione in medicina d’urgenza».
«Le unità di osservazione breve intensiva, le cosiddette OBI, già presenti nei nostri pronto soccorso, continueranno invece ad ospitare quei pazienti che, pur avendo bisogno di essere monitorati, presentano un quadro clinico stabile o presumibilmente destinato a stabilizzarsi nelle ore successive fino all’eventuale dimissione ospedaliera» prosegue il direttore. «Tali pazienti corrispondono a profili di rischio medio-basso. In tal modo gli operatori sanitari potranno organizzare con maggior efficienza la propria attenzione e le proprie competenze dove sono più necessarie migliorando la qualità complessiva dell’assistenza».
«La decisione tiene conto delle esigenze presenti nei nostri pronto soccorso e scaturisce dalla volontà di adottare soluzioni innovative per migliorare continuamente il servizio – conclude Conti – e di questo devo ringraziare la direzione aziendale che ha accolto le proposte del dipartimento e che le ha fatte proprie mettendole in pratica».