La procedura per revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, sebbene complessa, è stata delineata nei seguenti termini: con la morte, o nel caso di individui che si sono rivelati indegni, la cittadinanza onoraria decade automaticamente. Questo significa che il riconoscimento attribuito al dittatore, che era stato nominato “massese ad honorem” fin dal 1924, è stato revocato insieme a quello di altri cittadini, come Rita Levi-Montalcini, a causa della loro scomparsa.

Il Consiglio ha quindi votato: 20 favorevoli (maggioranza), 6 contrari (Pd, Polo Progressista e Massa è un’altra cosa), 4 astenuti (FdI e Noi Moderati)

La questione della revoca della cittadinanza era sorta perché il regolamento riguardante le cittadinanze onorarie a Massa non prevedeva procedure specifiche per la decadenza. Per risolvere questa lacuna normativa, è stato necessario emendare il regolamento stesso. Tuttavia, le norme devono essere generali e astratte e non possono riguardare singoli individui, nemmeno un personaggio storico come Mussolini. Pertanto, la soluzione adottata è stata quella di revocare tutte le onorificenze, introducendo contemporaneamente la cittadinanza onoraria alla Memoria, che può essere conferita anche post mortem.

Questa decisione non ha soddisfatto completamente le opposizioni di centrosinistra, che avrebbero preferito la revoca della cittadinanza solo per Mussolini. La mancanza di questa specificità ha generato critiche durante il consiglio comunale. Tuttavia, dalla maggioranza è stata ribadita la volontà di revocare la cittadinanza, come dichiarato chiaramente dal capogruppo Lega Filippo Frugoli.

La discussione in consiglio ha evidenziato divergenze sulle modalità di revoca, ma anche su come gestire le cittadinanze onorarie alla Memoria. Molti consiglieri hanno espresso preoccupazione per l’ipocrisia e la mancanza di chiarezza nel processo decisionale.

Nonostante le divergenze, il consiglio comunale ha votato a favore della revoca delle cittadinanze onorarie, confermando l’introduzione della cittadinanza alla Memoria. Questa decisione è stata accolta con diverse opinioni, ma ha comunque portato a una risoluzione della questione in discussione.