L’amministrazione comunale di Massa ha organizzato una giornata in ricordo dello scrittore di origini massesi Gaetano Carlo Chelli, nato a Massa nel 1847 e morto a Roma nel 1904.
La giornata si svolgerà il 22 febbraio, nel 120º anniversario della sua morte.
In sala giunta ieri mattina la presentazione dell’evento organizzato per l’occasione, alla presenza del sindaco, Francesco Persiani, di Paolo Giannotti, conoscitore ed estimatore dell’opera di Gaetano Carlo Chelli, di Massimo Dalle Luche, appassionato del romanziere apuano, Chiara Baria dell’associazione Antica Massa Cybea e Franco Frediani, storico impegnato con i promotori, ad approfondire il periodo della vita di Chelli trascorsa a Massa.
Gaetano Carlo Chelli è considerato il “Manzoni” massese, un autore di ampio respiro. L’evento prevede due fasi: la mattina, nella sala consiliare di Palazzo civico, ci sarà una presentazione per gli studenti delle scuole cittadine con la partecipazione della professoressa Laura Oliva e degli eredi del romanziere.
Le ricerche di Paolo Giannotti hanno permesso di rintracciare gli eredi, attualmente residenti a Milano, che saranno presenti alla giornata, e che hanno consegnato una foto originale di Chelli.
Massimo Dalle Luche ha ricordato lo scrittore nato a Massa, città dove ha vissuto la prima parte della sua vita. Poi si era trasferito a Roma dove aveva sviluppato la sua esperienza scrivendo in diverse riviste e avendo modo di conoscere grandi scrittori tra cui Serrao e D’Annunzio. Aveva diretto a Massa il settimanale “L’Apuano”, pubblicandovi, a puntate, alcuni suoi racconti scritti tra il 1871 e il 1874.
Nel pomeriggio del 22 febbraio , alle 17, presso le Stanze del Teatro Guglielmi, si terrà un incontro aperto al pubblico con i professori Oliva e Massimo Onofri, docente di letteratura all’università di Sassari, saggista, interessato a mettere in rilievo la figura del Chelli in una panoramica ben definita.
Sono previste poi letture dell’attore Andrea Battistini e si sta valutando con lui anche un adattamento teatrale.
Al centro dell’attenzione il romanzo di Chelli “L’eredità Ferramonti (Sommaruga editore) da cui Bolognini trasse il suo celebre film.