Il Consiglio regionale della Toscana approva a maggioranza l’adozione del Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati – Piano regionale dell’economia circolare.

Al termine del lungo confronto in Aula, il Piano passa con i voti della maggioranza (22 a favore da Partito democratico e Italia viva) e i voti contrari delle minoranze (13 da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Movimento 5 stelle).

Respinti tre ordini del giorno del Movimento 5 stelle, otto di Fratelli d’Italia e due della Lega: nel corso del confronto in Aula, è emersa la disponibilità della maggioranza ad affrontare in commissione i temi presentati negli ordini del giorno.

Di qui la decisione della Lega di ritirare altri dieci ordini del giorno, così come ritirato uno di Fratelli d’Italia, per ripresentarli sotto forma di atti d’indirizzo in commissione.

La presidente della commissione Ambiente, Lucia De Robertis (Pd) ha espresso in Aula la disponibilità della maggioranza ad affrontare nella stessa sede, sganciati dall’adozione del Piano, anche i temi degli ordini del giorno respinti nel corso della seduta di oggi.

Gli interventi di Francesco Torselli (Fratelli d’Italia), del portavoce dell’Opposizione Marco Landi, di Vincenzo Ceccarelli (Pd) e la replica dell’assessora Monia Monni

Durante il dibattito sull’adozione del Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinanti il capogruppo di Fratelli d’Italia Francesco Torselli ha preso la parola per affrontare il tema della Multiutility Toscana. “Un tema legato a doppio filo alla gestione dei rifiuti e che, rispondendo alle sollecitazioni delle colleghe del Movimento 5 Stelle, genera molti dubbi. Il primo è se una Multiutility sia realmente in grado di dare un beneficio alla Toscana, o sia una creatura politica che non esce dal circondario di Firenze, Prato ed Empoli. Il secondo è il ruolo della Regione Toscana, in un primo momento il presidente Giani appariva come un regista dell’operazione salvo poi sparire. Il suo ruolo di garanzia avrebbe dato all’operazione un carattere regionale. Terzo ci lascia perplessi la decisione annunciata dal segretario del Pd toscano Emiliano Fossi di stoppare una possibile quotazione in borsa della Multiutility”. “Noi – ha concluso – siamo davanti a due possibilità, la prima è quella di mettere i servizi a gara e pagare chi venga in Toscana a gestirli. L’altra è quella di crearci in casa una Multiutility che sia in grado di operare con tariffe basse, con gli utili che vengono investiti in Toscana”.

Il portavoce dell’Opposizione Marco Landi ha parlato invece di “un percorso importante e costruttivo a livello personale. Si tratta di un Piano complesso e noi abbiamo cercato di supportare i lavori della commissione nel miglior modo possibile. Il Piano viaggia su due binari. il primo è quello dell’approvazione del piano, l’altro è quello delle manifestazioni di interesse. Si lavora su 39 impianti. Tra questi manca l’impianto di Empoli e non è cosa di poco conto. La legge regionale di riferimento la n.69 del 2011 è stata fatta prima del Piano che andiamo a modificare e dovevamo incidere meglio sulla legislazione. Gli impianti in fase di approvazione sono ancora poco rilevanti e stiamo andando dentro una buca, con i numeri che ci sono, non è credibile oggi che si possa arrivare a togliere il 35% dei rifiuti dalla discarica ed è molto difficile avvicinare quell’obiettivo della riduzione al 10% programmato entro il 2035. Approvare un Piano dei rifiuti senza mettere mano alla legge non può che portare al fallimento di questa iniziativa”.

Dai banchi della maggioranza il capogruppo del Partito democratico Vincenzo Ceccarelli ha detto “di apprezzare i toni di un dibattito su uno strumento molto complesso”.

Ceccarelli ha voluto sottolineare il grande lavoro della commissione guidata da Lucia De Robertis “un lavoro egregio fatto di audizioni, ascolto e approfondimenti”. Alla collega della Lega Elena Meini Ceccarelli ha chiarito che “del Piano si discuterà anche all’interno del Partito democratico, rispettosi del ruolo che ci dà la Costituzione”. “Le criticità non ci sfuggono – ha aggiunto – e la proposta ha raccolto molte delle nostre indicazioni, ma su altre c’è un lavoro da portare avanti. Si tratta di un Piano costruito sulla base delle previsioni della legge e che rappresenta lo strumento di attuazione e programmazione per una corretta gestione del ciclo dei rifiuti”.

“Un Piano – ha proseguito Ceccarelli – fatto nel rispetto della legge e che non è localizzativo. Il vecchio Piano dava indirizzi generali e poi spettavano alle province le localizzazioni, Ora lo devono fare le comunità di ambito. Ogniuno deve fare il suo mestiere”. “Non abbiamo escluso i termovalorizzatori, ma lo ha fatto un bando che punta su tecnologie alternative, con l’obiettivo della decarbonizzazione, e rispettando le linee guida che arrivano dall’Unione europea. Si sta lavorando su 18 impianti e altri ne arriveranno. Un caso emblematico è quello di Montespertoli che darà grandi risposte nello smaltimento dell’umido. Si tratta di una proposta che parla alla Toscana e che mancava da tempo, nata dall’ascolto e tra mille attenzioni. Una proposta che può evitare procedure di infrazione e utilizzare risorse importanti che arrivano dalla Unione europea. Questo è un passaggio intermedio e tutti dobbiamo svolgere un lavoro utile per approvarlo tra 70 giorni con l’obiettivo di migliorarlo”.

Nella sua replica l’assessora all’Ambiente Monia Monni ha ringraziato tutti i partecipanti al dibattito, “difendendo l’approccio politico di un Piano che traccia la strada di un cambiamento radicale e di sviluppo. Si tratta di una sfida di sistema che non mette in contraddizione industria e ambiente, nel rispetto della normativa vigente e senza arretrare nel nostro impegno politico”.

Al consigliere della Lega Baldini l’assessora Monni ha replicato “che nessuna tecnologia era esclusa dal piano, ma che c’è stata una risposta che porterà a centrare gli obiettivi posti dall’Unione europea”.

“Sulle tariffe – ha aggiunto – c’è una grande confusione, perché lo smaltimento ne è solo una parte e il costo della discarica è ancora troppo competitivo rispetto ad altre tecnologie. Il nostro cambiamento è già in atto e lo realizziamo con questo Piano. Come nel caso dell’impianto di Scarlino, il nostro obiettivo non è quello di scaricare sui territori, ma di decidere insieme a loro. La soluzione è nei processi condivisi. Una strada nuova che ci porterà ad essere più sostenibili e competitivi. Un cambiamento che non si impone, ma si costruisce con impegno”.

Alla consigliera Meini voglio dire che “si tratta di un Piano che decide. Con due impianti che sono da inaugurare, otto autorizzati e dieci da autorizzare. Unendo questi punti si vede la grande concretezza nel realizzare una Toscana più equa e sostenibile. Non ho la bacchetta magica, ma ci metto tanta sincerità e impegno che mi hanno riconosciuto anche le opposizioni. Capisco e condivido la preoccupazione di alcuni territori più esposti come la Valdera, e ringrazio i consiglieri regionali che rappresentano questi territori, e che, con sacrificio, non hanno perso la visione d’insieme. Lavoreremo per raggiungere tutti gli obiettivi che ci siamo fissati e a regime dovremo arrivare all’autosufficienza di ambito. È l’inizio di un sentiero da fare con il contributo preziosissimo del Consiglio regionale, anche nella fase delle osservazioni, per arrivare a un sistema più efficiente, sostenibile e giusto.

Gli interventi dei consiglieri Silvia Noferi (M5S), Elena Meini (Lega), Francesco Gazzetti (Pd) e Andrea Pieroni (Pd)

Non solo dibattito e diversità di vedute, sul Piano rifiuti, ma anche un comun denominatore che ha caratterizzato il confronto in Consiglio regionale: il grazie per il lavoro approfondito svolto dalla competente commissione consiliare, guidata da Lucia De Robertis (Pd), accanto alla tenacia dell’assessore Monia Monni e dell’intera Giunta.

Silvia Noferi (M5S), dopo aver riconosciuto il merito al consigliere Alessandro Capecchi (FdI) per il suo lavoro e anche per la chiara posizione espressa in merito al Piano dei Rifiuti, ha invitato il centro destra a chiarire la propria opinione sulla Multiutility: “Vorrei poter capire meglio da che parte state”, ha concluso la consigliera.

Di “piano che non pianifica e di non piano” ha parlato Elena Meini (Lega), rivendicando comunque che la sede opportuna per prendere decisioni sia il Consiglio regionale e non le stanze del Partito democratico. Da qui l’invito ad abbandonare l’ideologia e a fare chiarezza in tema di termovalorizzatori, di tariffe e di servizi sul territorio. Meini ha poi parlato della necessità di potenziare l’agenzia regionale Arpat, fino ad arrivare a focalizzare l’attenzione sulla Valdera: “Non può continuare ad essere e non sarà terra di rifiuti di tutta la Toscana”.

L’intervento di Francesco Gazzetti (Pd) è partito da un numero: 743, perché tanti sono i giorni trascorsi dal primo intervento dell’assessore Monia Monni su questo argomento. “Da allora – ha detto – sono cambiate molte cose, ma non la determinazione della maggioranza di offrire alla Toscana un Piano innovativo e sfidante, inserito in uno scenario normativo solido”. Da qui l’importanza del passaggio dell’adozione, “per continuare nel percorso tracciato e riuscire ad innescare nei territori l’economia circolare, grazie ad un Piano che dà anche grande spazio alla legalità”. E ripercorrendo i 743 giorni, Gazzetti si è soffermato su varie tematiche: dalle audizioni sulla riduzione dello spreco alimentare alle risposte in tema di bonifiche. Ha quindi concluso il proprio intervento parlando di “pagina importante e buon metodo, quello del confronto”, augurandosi che tale clima possa continuare ad accompagnare il lavoro sul Piano.

Per Andrea Pieroni (Pd), “la discussione ampia e articolata, su un atto dei più rilevanti di questa legislatura, atto fondamentale nel percorso della transizione ecologica, orizzonte che chiama tutti ad assumere atteggiamenti coraggiosi e responsabili” deve guardare essenzialmente ad un percorso che porti all’autosufficienza dei territori e dei singoli Ato. Altra questione è quella legata alle discariche: “Se nel Piano la discarica è la maglia nera tra i sistemi di smaltimento dei rifiuti, l’ampliamento di Peccioli mal si concilia”. E non omettendo il disagio della Costa e della Provincia di Pisa, il consigliere ha sottolineato la necessità di lavorare per un maggiore equilibrio territoriale, prendendo a prestito le parole del presidente Eugenio Giani: “L’area pisana sarà salvaguardata, c’è bisogno di raggiungere equilibrio tra gli ambiti territoriali”. “Parole chiare e impegnative per tutti”, ha concluso Pieroni.

Piano rifiuti: respinta pregiudiziale di Fratelli d’Italia

La questione, primo firmatario Alessandro Capecchi, dichiarava improcedibile l’adozione dell’atto ma è stata bocciata in Aula

In apertura del dibattito sull’adozione del Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati – Piano regionale dell’Economia circolare, è stata presentata e respinta una questione pregiudiziale all’atto con primo firmatario Alessandro Capecchi (Fratelli d’Italia). Con la pregiudiziale si dichiarava improcedibile l’adozione del piano “in quanto questo – già in fase previsionale – risulta non essere adeguato al fabbisogno di gestione dei rifiuti della Regione, con particolare riferimento all’Ato centro”. La pregiudiziale è stata respinta con 13  voti favorevoli (Fratelli d’Italia, Lega e Movimento 5 stelle) e 24 contrari (Pd e Italia Viva).

Capecchi ha spiegato che “il piano non tiene conto di una vera e propria emergenza, che si trascina ormai da anni, sullo smaltimento dei rifiuti urbani nei vari ambiti della Toscana, in particolar modo nell’Ato Centro”. “L’Ato Centro – ha proseguito – non è in equilibrio, si ricorre strutturalmente a mandare i rifiuti in altri ambiti, in altre regioni, all’estero. Il biodigestore di Montespertoli risolverà parzialmente la questione, solo per la frazione organica; tanto che la Regione cita l’impianto di Peccioli come punto di riferimento per 57 mila tonnellate di rifiuti”. Non si può sancire un disequilibrio, ha concluso il consigliere, e prevedere in un piano che i rifiuti vadano altrove “se non in emergenze contingentante, non certo in modo strutturale” e “per questo il piano è improcedibile”.

“Riteniamo che questa pregiudiziale sia totalmente infondata – ha detto  Vincenzo Ceccarelli (Pd) – in primo luogo pensiamo che si confonda lo strumento dell’avviso pubblico con la proposta di piano regionale dell’economia circolare”, “si tratta di due procedimenti distinti”. “Vorrei precisare che il piano regionale non ha potere localizzativo, che la valutazione di coerenza nell’ambito dell’avviso pubblico non comporta l’instaurazione di posizioni giuridiche o obblighi negoziali né costituisce requisito preferenziale ai fini della realizzazione dell’esercizio degli impianti stessi”. Infine, “il piano -precisa Ceccarelli – non contiene previsioni di realizzazione nel sito di Empoli”.

“Ritengo – interviene il presidente Eugenio Giani – che la questione pregiudiziale sia un tentativo di rinvio” e “nel merito le argomentazioni di Ceccarelli sono chiare e corrispondono”. “Abbiamo la necessità di vedere la Toscana – aggiunge – come una regione autosufficiente nello smaltimento rifiuti” e “non vedremo la raccolta concentrata in un’area”, “ci muoveremo perchè tutto avvenga nel modo più equilibrato possibile, il piano è un work in progress”, “in una logica di economia circolare”.

Massimiliano Baldini (Lega) ha segnalato che “una recente sentenza del Tar Lazio del 2023 evidenzia che se è vero che il criterio dell’autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti deve intendersi a livello regionale è altrettanto indubitabile che il criterio di prossimità operi all’interno del singolo ambito territoriale ottimale finalizzato alla riduzione dei movimenti dei trasporti dei rifiuti”. E ancora “il principio di prossimità si correla e si interseca con quello di  autosufficienza”.