“Abbiamo notizia che già 5 proposte di imprese che volevano insediarsi con attività metalmeccaniche di varia natura hanno dovuto rinunciare per la mancanza di spazi adeguati in Zona Industriale Apuana. È per questo che riteniamo che sia una assoluta necessità mantenere e valorizzare al meglio quelle aree che dovrebbero essere destinate ad ospitare insediamenti di natura produttiva, perché il futuro della zona industriale è e deve essere l’industria manifatturiera e di tutte quelle attività volte alla sua valorizzazione. Un futuro già messo in grande difficoltà dal mancato completamento delle bonifiche ambientali. Per questo la presenza di un Luna Park in piena Zona Industriale ci sembra una scelta discutibile, anche se fortunatamente solo temporanea” questo l’allarme lanciato da Confindustria Massa Carrara.
“Un Luna Park all’interno di una zona industriale (ex area Dalmine) – spiegano da Confindustria – è indubbiamente una scelta discutibile, poiché con la sua presenza, seppur temporanea (almeno questo è l’auspicio), rischia di creare disagio alle numerose aziende insediate da anni in quello che è e che dovrà sempre essere un’area dedicata all’industria ed allo sviluppo delle aziende presenti”.
“Bisogna infatti tenere in considerazione che all’interno della zona industriale ci sono numerose imprese che lavorano anche di notte, sfruttando le ore notturne per effettuare trasporti di vario genere, scelta che spesso deriva da motivi di sicurezza essendo le strade sgombre dal traffico diurno – fanno notare gli industriali di Massa Carrara -. Pertanto la scelta di permettere la presenza di una attività che con i sui flussi di clienti, se mal controllati, possa limitare ed intralciare le attività di logistica, oltre che mettere a repentaglio l’incolumità degli stessi avventori del Luna Park, ci rende molto preoccupati.
“Ci auguriamo quindi che l’Amministrazione comunale di Massa per prossime richieste, tenga in debita considerazione le richieste da parte del mondo produttivo, prendendo in considerazione per operatori di altri settori, anch’essi duramente colpiti dalla pandemia, aree con maggior vocazione turistica, ludica e ricettiva, lasciando certi spazi per le attività industriali e produttive nella ZIA” conclude Confindustria.