LO SCEMPIO dei pini e lo snaturamento di un viale identitario. Il Grig presidio delle Apuane è convinto che la scelta del Comune sia funzionale alla realizzazione del water front. Se per gli aspetti urbanistici gli ambientalisti ricordano che l’area è sottoposta a vincolo idrogeologico e vincolo paesaggistico, tanto da richiedere pareri e permessi (tesi smentita dalla Sovrintendenza), per quanto riguarda gli aspetti tecnici si condanna il provvedimento perché «il verde strutturale di una città (diverso dal verde di arredo) richiede manutenzione programmata e la necessità di sostituzione dovrebbe essere dichiarata da un soggetto competente, e non dall’ufficio strade».
Sul fronte della sostenibilità il Grig ricorda la battaglia sacrosanta contro il surriscaldamento terrestre che le palme sostitutive non riusciranno a contrastare. Fra le critiche anche la mancanza di partecipazione «per un intervento così impattante». IL GRIG ricorda come «le pinete siano preesistenti all’urbanizzazione: la possibilità che i pini diventino instabili, oppure che le radici affiorino, è legata alla falda sempre più superficiale in seguito all’edificazione sulla costa».
Il ristagno idrico secondo il Grig, provoca l’affioramento e l’indebolimento delle radici degli alberi. «Le palificazioni – si legge in una nota – costruite con il piazzale Città di Massa hanno peggiorato la situazione. Tale fatto sarà accentuato da ulteriori edificazioni sulla costa, come previsto nel lotto 3 del water front, che noi contrastiamo da tempo. Anche l’impermeabilizzazione dei percorsi peggiora le condizioni di stabilità dei pini. Sono possibili finiture permeabili (asfalto drenante, autobloccanti drenanti, prato rinforzato), che non sembrano prese in considerazione nel progetto.
La ragione, non detta, alla base della convinzione dell’amministrazione di eliminare le alberature sul viale Colombo, è da ritrovarsi nell’avvio dei lotti 1 e 2 del water front. Intervento relativo alla viabilità di accesso al porto, tramite la rotatoria tra viale da Verrazzano e viale Zaccagna e l’adeguamento del viale Colombo nella parte confinante con il porto, che prevede il taglio dei pini e l’allargamento della sede stradale con spartitraffico.
Tale viabilità gravita tutta sul casello di Massa, che non può di essere l’unico sbocco del porto, per cui dovrà essere prevista un’alternativa su viale Colombo e Galilei. E se la parte del viale che rientra nel lotto 2 del water front prevede di sostituire i pini con i platani, non è forse lecito pensare che anche questo intervento, di cui non si vede né l’ urgenza né l’opportunità, sia funzionale allo stesso progetto?».