Area 2018 delusa da Rifondazione comunista e da Potere al popolo che ha scelto e ufficializzato il nome di Nicola Cavazzuti come candidato a sindaco alle prossime amministrative. “Doveva essere la continuazione del progetto del Brancaccio – dicono – che avrebbe dovuto colmare il fossato che ancora oggi esiste tra la politica istituzionale (cioè quella del sistema dei partiti) e gli attori sociali che fanno politica nei contesti di vita e di lavoro delle persone”. i membri di Area 2018 sostengono che nonostante le sollecitazioni, gli argomenti e i “passi indietro” sia prevalso il richiamo dell’appartenenza, inconciliabile con la necessità di “unire” e “mescolare” nella ricerca di una sinistra davvero nuova. “Avremmo dovuto abbandonare definitivamente i “vecchi orticelli” – dichiarano Andrea Biagioni, Pierpaolo Bigi, Maurizio Bonugli e Daniele Terzoni – per costruire la sinistra radicale, ecologista, civica e popolare che mettesse le persone al centro rendendole protagoniste attive di quel cambiamento che serve a Massa”. Poi una frecciata a Rifondazione comunista di cui Cavazzuti è consigliere comunale: “a Massa è stata in maggioranza per molto tempo, a Carrara è stata al governo per anni e a Montignoso è alleata col PD” aggiunge Area 2018 che conclude “avremmo potuto e dovuto proporre un percorso davvero inclusivo e plurale che, anche nell’individuazione del candidato a sindaco, chiamasse al coraggio e alla generosità politica. Ma tutto si è vanificato dentro una logica di sorda conservazione del tutto autoreferenziale”.