Il Codice Rosa identifica un percorso specifico riservato a tutte le persone che hanno subito violenza, senza distinzione di genere od età.

Nel convegno che si è svolto oggi (mercoledì 20 dicembre), nell’auditorium dell’ospedale Apuane, sono state evidenziate l’importanza dei servizi garantiti in questo ambito da enti ed associazioni del territorio di Massa Carrara e la necessità di far circolare una cultura che abbracci anche le nuove generazioni, con il supporto degli insegnanti e la condivisione degli studenti.

Molti erano, infatti, i ragazzi delle scuole presenti all’evento, organizzato da Patrizia Vannucci, componente del Comitato Organizzativo Rete Aziendale Codice Rosa quale Referente Medico del Pronto Soccorso di Massa e Lunigiana per l’Azienda USL Toscana nord ovest.

Sono intervenuti, tra gli altri, la Direttrice generale dell’Azienda USL Toscana nord ovest Maria Teresa De Lauretis, il Prefetto di Massa Enrico Ricci, il Sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Massa Alessandra Conforti, la Dirigente dell’Istituto Professionale “G. Minuto” di Massa Maria Ramunno. Insieme a loro anche il Sottosegretario alla giustizia Cosimo Maria Ferri.

La Direttrice generale dell’Asl ha ripercorso le tappe del codice rosa all’interno della Regione e del territorio aziendale:

“Prima dell’attivazione di questo percorso – ha evidenziato la dottoressa De Lauretis – non si riusciva a far emergere il problema della violenza di genere: ci si trovava di fronte ad un muro. Il codice rosa al Pronto Soccorso è stato il grimaldello per far venir fuori le problematiche e renderne possibile una reale presa in carico.

codice rosa asl 20 12 17 aDal 2010 Regione Toscana ha quindi dato corpo a questa idea vincente, promuovendola in tutti i suoi territori. Dopo che si è avuto la forza di rompere quel muro, facendo affiorare i casi in emergenza, si è sviluppata una vera e propria rete.

Adesso per le vittime di violenza ci sono sempre e fin da subito le cure necessarie, una protezione ed un sostegno psicologico, grazie a tutti i nostri servizi ed a quelli degli altri enti ed associazioni.

Per questi casi, però, non si può intervenire in maniera burocratica, non si parla quindi di fogli, ma di attenzione costante. In tal senso è importante che quella del Codice Rosa sia diventata una rete tempo dipendente.

Possiamo però migliorare ulteriormente i nostri percorsi, perché in alcuni singoli casi non abbiamo potuto impedire un finale tragico, dopo che una persona si era recata una o più volte in Pronto Soccorso, perché non siamo riusciti a tenerla all’interno del percorso. Dobbiamo lavorare per far sì che questo non succeda più”.

Il Prefetto di Massa Enrico Ricci ha ringraziato per l’impegno l’Azienda USL Toscana nord ovest e tutti gli enti ed associazioni che partecipano al percorso.

“Si tratta però in primo luogo – ha ricordato il Prefetto – di una battaglia culturale, che deve partire dai più giovani e per questo mi fa piacere che oggi siano presenti così tanti ragazzi e ragazze.
Il problema, in realtà, è ancora sottodimensionato, perché una parte delle violenze rimane nascosta, spesso appunto per un problema culturale. Ci sono, ad esempio, aspetti di sudditanza psicologica e dipendenza economica che si legano alla violenza di genere ed impediscono ad alcuni episodi o situazioni di emergere in tutta la loro gravità.

La Regione Toscana ha un ruolo d’avanguardia a livello nazionale, con una legge sul tema già molto evoluta e con una costante attenzione sulla questione.

Anche nella nostra realtà, poi, l’impegno è forte. Segnalo con piacere che in occasione della Giornata mondiale contro la violenza dello scorso 25 novembre in tutti i comuni della provincia di Massa Carrara si sono svolte iniziative che hanno visto un’ampia partecipazione della cittadinanza e che hanno confermato la collaborazione in atto tra gli enti e le associazioni presenti su questo territorio”.

“È fondamentale – ha aggiunto il sostituto procuratore Alessandra Conforti – continuare a promuovere il rispetto e la tolleranza, termini che dobbiamo sempre tenere presenti quando parliamo di violenza di genere. Questi incontri sono anche l’occasione per presentare, la task force interistituzionale (e le facce che la compongono) che lavora da tempo su queste tematiche. Noi ci occupiamo costantemente di prevenzione, ma dobbiamo anche capire che tutti, compresi gli studenti presenti a questa giornata, siamo parte di una rete più grande. La violenza di genere è infatti un fenomeno complesso e diffuso e come tale deve essere affrontato da tutta la comunità”.

Nella seconda parte della giornata sono diventati protagonisti gli studenti che, guidati dai loro insegnanti, negli ultimi mesi hanno lavorato a scuola su questo importante argomento.