Dopo vino e miele anche per l’extravergine apuo-lunigianese sarà un’annata storta. Per un altro simbolo dell’agricoltura toscana il 2017 resterà a lungo nella memoria degli olivicoltori per gli effetti pesanti della siccità e delle alte temperature estive che hanno stremato gli ulivi. E’ ancora Coldiretti a fornire un quadro della stagione agricola in provincia di Massa Carrara. 1.700 le aziende produttrici di olio che porteranno ai frantoi tra il 30% ed il 50% in meno di olive rispetto allo scorso anno per una produzione complessiva intorno ai 5mila quintali di olio con variazioni importanti e disomogenee tra zona e zona. 300mila le piante tra la costa e la Lunigiana. “La siccità ha tenuto lontano la mosca olearia ed altri parassiti – spiega Maurizio Fantini, Direttore Coldiretti Massa Carrara – ma la mancanza di pioggia, nel momento decisivo della maturazione delle olive, e il caldo ha snervato le piante nella fase di fioritura, provocando anche fenomeni di cascola precoce che hanno fatto staccare le olive dalle piante. Le stime sulla quantità, fino ad oggi, non sono delle migliori fatta salva la qualità che i produttori riusciranno a garantire grazie ad un’attenta, quotidiana e purtroppo costosa cura delle piante. Per via della siccità e del caldo, anche i tempi della raccolta saranno leggermente anticipati, nelle piante infatti ci sono meno olive e sono più piccole, quindi matureranno un po’ prima”. A Fosdinove, sul versante di Giucano, a Fosdinovo, l’azienda agricola “La Maestà” specializzata nella produzione di olio extravergine biologico destinato principalmente alla vendita diretta e alla ristorazione, raccoglierà il 30% in meno di olive. “Non sarà una stagione magnifica come speravano. – spiegano dalla Maestà – Raccoglieremo sicuramente meno prodotto rispetto alle nostre aspettative. Da un paio di anni il clima condiziona l’annata olivicola in maniera importante. Gli attacchi della mosca, almeno in questo versante di Fosdinovo, sono stati lievi”. Per Simone Tonelli, titolare dell’azienda “Colline degli Ulivi”, ad Agnino, Fivizzano, “la siccità ha compromesso la stagione. Credo che raccoglieremo il 50% in meno di olive. Peccato perché la fioritura era bellissima e c’erano tutti i presupposti per un raccolto generoso e bello. Le varietà precoci, come il leccino, hanno subito un leggero attacco di mosca che abbiamo tenuto sotto controllo. Inizieremo le fasi di raccolta – conclude – tra la metà e la fine di ottobre”. Sul fronte dei prezzi prevedibile un rincaro anche per effetto della fine delle scorte della passata annata. “L’olio extravergine è un ingrediente importante della dieta mediterranea. – conclude Fantini – E’ un investimento sulla salute e sulla qualità. L’obbligatorietà di indicazione della provenienza delle olive, una delle nostre vittorie, aiuta il consumatore ad avere la sicurezza di acquistare olio locale e nazionale. Meglio se dai piccoli produttori attraverso la rete di Campagna Amica ed i nostri mercati dove l’extravergine è uno dei prodotti di punta”.