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lunedì, 30 maggio, 2016

https://www.antenna3.tv/2016/05/30/nel-magra-riaffiora-il-corpo-di-un-giovane-forse-e-annegato-nella-piena/

Mediavideo Antenna3

Nel Magra riaffiora il corpo di un giovane, forse è annegato nella piena

di  Redazione web

Giovane, maschio. Sono le uniche certezze dalle quali partirà il lavoro del medico legale Luigi Papi, dell’università di Pisa, il perito che verrà incaricato lunedì 30 maggio dal pubblico ministero Alessia Iacopini a eseguire l’esame autoptico sul cadavere in avanzato stato di decomposizione trovato sabato lungo il fiume Magra. Quasi certamente però si tratta di un extracomunitario che è stato trascinato dall’acqua del torrente durante una pioggia torrenziale o un’alluvione.

Morto annegato, quindi. Il corpo senza vita poi è stato coperto dal fango. È questa la ricostruzione che secondo i carabinieri è la più plausibile, anche se resta un’ipotesi: fino a che non ci saranno i risultati dell’esame autoptico l’indagine non si potrà dire che è a una svolta. Anche perché se si tratta di un extracomunitario annegato (possibile che quel corpo sia lì dal 2011?) poi bisognerà anche stabilire la sua identità. Nessuno ha mai denunciato la scomparsa di giovani uomini che poi non sono stati ritrovati. Vivi o morti. E questo infittisce il mistero.

I vigili del fuoco lo hanno dovuto estrarre dal terriccio delicatamente per non rischiare di farlo a pezzi. Le gambe, poi il tronco, poi la testa. A notare una gamba sono stati tre giovani lunigianesi che sabato erano andati sul Magra per farsi un bagno, godersi sole e caldo: Dadiana, Manuele, Federico e un cagnone al seguito. Un posto tranquillo, quello, immerso nel verde, dove vanno spesso, d’estate. Un posto che conoscevano bene. Ma l’altro pomeriggio quelle sponde si sono trasformate nelle scene di un giallo: le acque del Magra si sono abbassate scoprendo una gamba. Poi un’altra. «C’è un cadavere», ha detto uno. «Sì, è un morto». E hanno dato l’allarme.

Sul posto sono arrivati i carabinieri e i vigili del fuoco. Sotto il fango non sono stati trovati documenti, né foto, scritte o fogli, che aiutassero a capire chi fosse quell’uomo. Buio totale. «Per il momento sappiamo solo che è un uomo», hanno detto gli inquirenti (il pubblico ministero Iacopini e il medico legale Papi hanno seguito personalmente le operazioni di recupero). Bisognerà attendere l’autopsia per capire come è morto e quando. Sarà più difficile conoscerne l’identità dal momento che nel territorio provinciale non risultano dispersi. E il dna potrebbe non bastare

il tirreno

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