Uno degli eventi con maggiore appeal del calendario della stagione estiva lunigianese, ossia Mama Africa, che dopo lo spostamento dal comune di Mulazzo ha trovato casa presso Il Nido di Filetto, non si farà, almeno quest’anno. Già l’annuncio del presidente Matteo Bartolini aveva lasciato l’amaro in bocca ai tanti affezionati che accorrevano numerosi alla manifestazione, con numeri sempre in crescita nel corso delle edizioni per quanto riguarda il numero di partecipanti.
Con il suo stop a perderci è la Lunigiana considerando la vetrina internazionale che questo evento apriva sulla Lunigiana. Gran parte degli artisti provenivano dall’estero; lo stesso vale i partecipanti che arrivano da fuori provincia.
La motivazione alla base di questa sospensione sarebbe da ricercare nei costi necessari alla messa in essere dell’evento, come d’altra parte confermato nella nota dallo stesso Bartolini che parla di «una consistente perdita di bilancio, replicando una situazione analoga avvenuta in un’edizione del recente passato». Sebbene il presidente non parli di cifre, le voci che si muovono dall’ambiente parlano di una cifra molto vicina ai 60 mila. Il fronte di battaglia interno che si è aperto seguito della scoperta del consistente ammanco, è stata la sentenza finale, calata come una scure, sull’edizione del 2016. Un fulmine a ciel sereno che ha sorpreso anche l’amministrazione villafranchese che attraverso una nota esprime stupore.
«A luglio non ci sarà il consueto appuntamento con questa manifestazione di valore e importanza internazionale che nel corso di dieci anni ha animato le estati lunigianesi e ha saputo diventare un’attrazione per molti giovani e meno giovani e un’occasione per le varie attività commerciali presenti nel comune. Alla luce di tutto questo, l’amministrazione comunale di Villafranca in Lunigiana non può che rammaricarsi di questa improvvisa cancellazione e sperare che, per l’anno prossimo, l’Arci risolva i problemi di gestione che ha in questo momento e che riesca a riproporci questo appuntamento».
il tirreno