L’azionista di maggioranza del gruppo Carige, di cui fa parte la Cassa di Risparmio di Carrara, ha inserito nella sua lista dei candidati per il nuovo cda la carrarese Lucia Venuti. La notizia arriva direttamente da Genova dove, ieri sera, Malacalza Investimenti ha consegnato primo tra tutti i soci il suo elenco degli aspiranti consiglieri di amministrazione. La votazione si terrà il 31 marzo e gli azionisti hanno tempo fino a domenica per presentare i loro candidati: sono attese tre liste, oltre a quella del socio di maggioranza, Malacalza appunto che detiene il 20% delle quote. Lucia Venuti, già membro del cda attualmente in carica, è stata inserita tra i candidati della “proprietà”: questo significa che la dirigente di Amia e Apuafarma potrebbe essere confermata, non più in quota pattisti – ovvero su candidatura del sodalizio composto da Cassa di Risparmio di Carrara, Coop Liguria e Cassa di risparmio di Savona – ma grazie alla fiducia dell’azionista di maggioranza, Malacalza. La Venuti dunque non sarebbe più “solo” espressione del territorio ma della stessa proprietà. Le sue chance di essere confermata dunque salgono alle stelle: gli addetti ai lavori scommettono che almeno 10 dei 14 nomi di Malacalza entreranno nel nuovo cda e tra questi c’è proprio Lucia Venuti, piazzata in decima posizione. «La lista risponde a rigorosi criteri qualitativi, gli uomini e le donne che ne fanno parte dispongono di competenze bancarie e di sensibilità vicine al panorama industriale ed economico per mettere Banca Carige in condizione di cogliere le potenzialità di consolidamento, rilancio e sviluppo» ha commentato Vittorio Malacalza, presidente della Malacalza Investimenti, aggiungendo che il suo impegno in prima persona «è un ulteriore segnale della volontà di mettere al servizio della Banca l’esperienza imprenditoriale che deriva da oltre quarant’anni di attività nel mondo industriale».
L’incorporazione di Cassa di Risparmio di Carrara nel gruppo Carige era stato annunciato, non senza polemiche, lo scorso anno: l’istituto di piazza D’Armi ha comunque mantenuto marchio, livelli occupazionali e la qualifica di “sede operativa di zona” in quello che sia il sindaco Angelo Zubbani sia il presidente della Fondazione Crc Antonio Pincione, avevano definito come «il massimo risultato possibile». Proprio il primo cittadino commentando l’operazione aveva lodato il lavoro svolto dalla Venuti riconoscendole il merito di aver ricoperto un ruolo strategico all’interno del Cda di Carige per la tutela degli interessi cittadini.