di Manuela D’Angelo

Il segretario comunale del Pd di Massa, Adriano Tongiani, ha comunicato ieri pomeriggio, nella sede del partito di via Dante, i nomi del nuovo esecutivo comunale. Ufficialmente i 20 soggetti, 10 uomini e 10 donne, come vuole lo statuto del Pd, riceveranno nei prossimi giorni anche le deleghe, per formare i gruppi di lavoro e diventare strumento operativo per la città. Nella composizione del nuovo esecutivo ci sono tutte le buone intenzioni del segretario Tongiani, che aveva lasciato il Pd di Massa orfano di questa importante compagine da circa 8 mesi. Quando Tongiani azzerò l’esecutivo, poco dopo la vittoria di Giacomo Bugliani alle regionali, si pensò ad un segnale importante di cambiamento. Poi la decisione decantò un po’ troppo a lungo. <<Azzerai l’esecutivo comunale- ci comunica Tongiani- dopo le elezioni regionali, per consentire alle nuove energie del partito, che si riconoscevano nel programma della città, di far parte della squadra; dopo aver preso atto anche della nuova maggioranza della giunta comunale di Massa, e a seguito di alcuni passaggi obbligati, di ascolto e di una discussione serrata, ho tratto la sintesi>>. Tongiani è un politico esperto e navigato e usa i termini che deve, ma noi sappiamo che quando parla delle “nuove energie” del partito, fa riferimento ai “volpiani”, ovvero gli ex civisti, fuoriusciti dalle liste del sindaco Volpi e oggi tutti entrati nel PD e di qualche “renziano” ubbidiente. Infatti, dei buglianiani ( ovvero di coloro che appoggiarono la candidatura di Giacomo Bugliani alle ultime regionali e che oggi gravitano attorno alla sua figura) nel nuovo esecutivo non c’è traccia. Un altro smacco che, con molta probabilità, non verrà digerito gran che bene da Firenze, dove Bugliani era stato “nominato” il referente del Pd provinciale per il Pd regionale. Tongiani non svela ancora nomi e deleghe, ma le voci corrono veloci: i volpiani sono stati accontentati parecchio, perché sono entrati nell’esecutivo personaggi come Severino Meloni e le consigliere comunali Liggio e Santi ( la prima, tra l’altro subentrata tra i banchi proprio grazie al rimpasto di giunta natalizio, sostituendo Alessandro Balloni diventato assessore); ci sono poi i tradizionalisti Uilian Berti, Sabrina Bertelloni, Ernesto Manfredi, Maria Cristina Volontè . Infine, di area squisitamente renziana, abbiano notizia soltanto di Alessandro Ranzini, giovane imprenditore massese iscritto alla CNA di Massa Carrara. Tra i nomi figurano anche l’architetto Palandrani, Renzo Andreani già segretario del circolo di castagnola, Gianluca Lepore segretario dei Giovani Democratici. Di Bugliani e dei “suoi” neanche l’ombra, e lo conferma, senza sembrare troppo dispiaciuto, anche lo stesso segretario Tongiani: <<Non c’è stata alcuna logica da manuale Cencelli- risponde- ; è vero non ci sono quelli che lei chiama Buglianiani, infatti non c’è stata alcuna trattativa per dividere i posti nell’esecutivo. La scelta alla fine è stata mia personale; volevo ci fosse l’integrazione di figure che hanno appoggiato il nostro programma per la città e gli obiettivi che ci siamo proposti>>.