Presa di posizione netta e decisa quella del Comune di Massa riguardo il ddl Cirinnàe, dunque, riguardo i diritti civili: ieri mattina, dai balconi della biblioteca civica di piazza Mercurio, un gruppo di giovani, sostenuti dall’assessore alle pari opportunità, Elena Mosti, hanno esposto sette grandi lenzuoli colorati, simbolo della battaglia per i diritti civili, che hanno sventolato per tutto il pomeriggio e che rimarranno visibili fino al giorno in cui il decreto Cirinnà non verrà approvato in Parlamento.
Il gesto, che è stato applaudito ufficialmente anche oltre foce, dal presidente della commissione pari opportunità di Carrara Alessandro Bandoni, è stato commentato dal neo assessore Elena Mosti: «Il comune di Massa- inizia- nel 2014 ha istituito il registro delle unioni civili, uno strumento con il quale si è voluto lanciare un messaggio inequivocabile a tutti coloro che, legati da un vincolo affettivo, non avevano, fino a quel momento, nessuna possibilità di vederlo riconosciuto con un atto formale. Già allora- continua la Mosti- ci si rendeva perfettamente conto che si trattava di un piccolo passo, di un atto simbolico, in attesa che il Parlamento approvasse, su un tema così delicato, una legge che riportasse l’Italia ai livelli degli altri Paesi europei in materia di diritti civili. Finalmente la legge è in discussione in Parlamento e noi abbiamo voluto sostenerla, io assieme alla collega Silvana Sdoga e ad alcuni cittadini, esponendo una bandiera colorata dal balcone della biblioteca. Colorate saranno anche le luci di Piazza Mercurio e piazza mercatale nei prossimi giorni».
Ma l’iniziativa non è stata appoggiata, come ovvio, a 360 gradi e dopo l’esposizione della bandiera dalla biblioteca civica, Fratelli d’Italia chiede le dimissioni dell’assessore Mosti e annuncia che esporrà dalla stessa biblioteca uno striscione nei prossimi giorni in favore della “famiglia tradizionale”. «Apprendiamo con stupore quanto realizzato dalla neo assessore Elena Mosti; troviamo grave che un assessore utilizzi strutture pubbliche, come la biblioteca civica, per fare propaganda politica di parte- afferma Marco Guidi coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia An-; forse la Mosti non ha ancora compreso che oggi veste i panni di assessore e come tale, rappresenta l’intera città e che, se intende continuare a far politica per una parte, dovrebbe quanto meno prima rassegnare le proprie dimissioni; peraltro, ancora una volta, si è cercato di confondere la corretta tutela giuridica delle coppie di fatto con il provvedimento in discussione in questi giorni in Senato, che consente tra le varie cose anche l’ adozione di bambini anche per le coppie omosessuali. Come Fratelli d’Italia ci chiediamo inoltre se l’iniziativa rappresenti la posizione ufficiale dell’amministrazione e se l’organizzazione della stessa sia stata pagata con soldi pubblici. Tuttavia visto l’ utilizzo che può essere fatto del balcone della biblioteca civica e delle strutture pubbliche, nei prossimi giorni ci recheremo ad appendere in biblioteca uno striscione a favore della famiglia tradizionale e contro l’approvazione del ddl Cirinnà: garantendo così quel pluralismo e libertà di pensiero che, siamo sicuri, è cara a questa amministrazione e all’assessore Mosti».
il tirreno