La lista delle opere da salvare c’è già con tanto di stima, per quanto approssimativa, dei costi di restauro. Adesso non resta che trovare dei finanziatori, allettandoli magari attraverso un progetto sotto l’egida dell’amministrazione comunale. E’ questa, in estrema sintesi, la ricetta di “Adotta un monumento/ restaurando insime”, un’iniziativa allo studio di Piazza Due Giugno per dare una risposta a una delle priorità indicate dal Consiglio dei Cittadini di Carrara centro, ovvero il recupero delle opere d’arte che versano in stato di abbandono. Il modello è quello della Frine di Buttini recentemente restituita al suo antico splendore grazie a una partnership tra pubblico e privato. L’elenco delle opere include il restauro di tutte le sculture di piazza D’Armi, con costi che vanno dai 5 ai 20 mila euro a statua, quello del Gigante di Piazza Duomo per 20 mila euro, della statua a Giuseppe Garbiladi nei pressi degli Animosi per 26 mila euro e la sistemazione dei Mascheroni di via del Plebiscito per poco più di 8 mila euro. Nella lista compaiono anche il monumento a Giuseppe Mazzini (27 mila euro), l’Uccello di piazza Due Giugno (7 mila euro), il Cavallino e il Cinghialetto di piazza Matteotti (rispettivamente per 13 mila e 4 mila euro) e la ristrutturazione della Beatrice di piazza Alberica, con uno degli interventi più costosi che si aggira sui 33 mila euro. Ma dove e come trovare tutte queste risorse? «Stiamo pensando a un bando per sensibilizzare il mondo delle imprese a finanziare questa operazione e convincere le aziende ad adottare un monumento» ha spiegato l’assessore al Decoro Urbano Riccardo Coppola.