A una svolta la vicenda Syntech. Dopo mesi di contatti difficili, e a quasi quattro anni dalla chiusura dell’azienda, le trattative per l’acquisto dello stabilimento di via Catagnina da parte della cordata apuo-padana guidata dalla Metalcromo sembrano arrivate al punto decisivo.
L’azienda massese ha presentato una nuova proposta di acquisto al gruppo Estel, proprietario del capannone con impianto fotovoltaico da 60 chilowatt (un valore aggiunto non da poco) che ospitava la produzione di mobili d’ufficio a marchio Syntech. E il gruppo Estel che, in precedenza aveva chiesto cifre molto più alte (definite «folli» dal sindacato), avrebbe accolto con favore quella proposta. Non ancora un “sì”, ma un “bene, parliamone” che infonde nuovo ottimismo sulla buon esito della trattativa. Dice Giancarlo Casotti, consigliere comunale del Psi che segue da tempo la vertenza e che ieri mattina assieme a un gruppo di ex operai Syntech ha incontrato il sindaco Alessandro Volpi per fare il punto sulla questione: «Stella, proprietario dello stabilimento, ha condiviso il progetto presentato da Rappelli per conto di Metalcromo e dai suoi soci, anche se ha chiesto ulteriori informazioni. Credo che la trattativa si stia per chiudere e in tempi stretti».
Più prudenti i sindacati, che sono fermi al rinvio dell’incontro con Metalcromo previsto per venerdì scorso: «L’imprendore Rappelli ci ha illustrato il suo progetto industriale che pervede una specie di joint ventire o consorzio con tre aziende emiliane e lombarde per la produzione e la cromatura di componenti per auto. Un piano interessante, in cui si parla anche di 80 posti di lavoro. Va detto, però, che finora non è stato messo nero su bianco, forse in attesa della definizione della compravendita del capannone», dice Carlo Ricci, delegato della Fiom Cgil nella ex Syntech.
Il piano di Metalcromo, azienda massese specializzata nella zincatura industriale prevede, con la cordata delle altre aziende è piuttosto ambizioso: punta a creare in partnership una rete produttiva (le aziende emiliane non si trasferirebbero) – per la cromatura e l’assemblaggio di componenti per autoveicoli legato a marchi di prestigio come Bmw e Mercedes. Un’operazione industriale che prevederebbe non solo il ri-assorbimento dei lavoratori di Syntech, ma anche nuova occupazione: fino a 80 assunzioni complessive, secondo i numeri che circolano nei tavoli di trattativa. Per i 36 ex dipendenti dell’azienda di via Catagnina (ma in licenziati furono 45, parte dei quali ha trovato altri impieghi o ha raggiunto la pensione) è l’unica prospettiva per riavere un posto di lavoro nella “loro” fabbrica.
il tirreno