La decisione è stata calata dall’alto dal governo che ha ignorato il parere espresso dal territorio apuano ma poiché al di là dei passaggi istituzionali ancora da completare, sembra una scelta definitiva, vediamo di fare buon viso a cattivo gioco. Il sindaco di Carrara Angelo Zubbani e il presidente dell’Autorità Portuale Francesco Messineo hanno commentato così davanti alla commissione Attività Produttive il decreto con cui il governo ha deciso di accorpare l’Autorità Portuale di Marina di Carrara con quella della Spezia. Per scongiurare eventuali complicazioni per la futura gestione dei due scali, Zubbani ha annunciato che a breve il governo dovrebbe convocare tutte le istituzioni “competenti” sull’Autorità Portuale del Mar Ligure Orientale (quella nata appunto dalla fusione tra La Spezia e Carrara) per la stesura di un accordo di programma in cui definire competenze e responsabilità in primo luogo su progetto Waterfront e Piano regolatore portuale.
Intanto però le buone notizie per il porto di Marina di Carrara non mancano: «Il 22 maggio attraccherà a Marina la Sea Dream II, una piccola nave da crociera, con un centinaio di passeggeri, tutti molto facoltosi» ha annunciato Messineo. Sì perchè una notte a bordo della Sea Dream II costa 500 euro a testa e una traversata di una settimana si aggira sui 6 mila euro: cifre di gran lunga superiori ai costi medi delle grandi compagnie, ormai alla portata di tutte le tasche o quasi. «E’ una nave da crociera di super lusso ed è il settore su cui puntiamo» ha aggiunto il presidente dell’Autorità Portuale precisando che l’accordo con Sea Dream è frutto di un lavoro di promozione avviato ormai anni fa. «Nel 2016 approderanno 6 navi da crociera, l’anno successivo 7» ha aggiunto Messineo auspicando che la fusione con La Spezia possa incrementare questi numeri. Sì perchè secondo il presidente dell’Autorità Portuale, l’accorpamento potrebbe addirittura portare benefici allo scalo apuano. «Stiamo lavorando per specializzare il nostro porto, puntando su Ro.Ro e traghetti e in generale su tutte quelle merci che non viaggiano in container» ha spiegato Messineo. La strategia per Carrara è molto chiara: lo scalo apuano non ha le infrastrutture né gli spazi per competere con quello de La Spezia nel settore dei container che viaggiano su navi sempre più grandi. Il porto del Golfo dei Poeti, intanto, sta cercando di trovare al suo interno nuovi spazi, cosa che implica la progressiva esclusione dei traffici non in container. Questi quindi potrebbero dirottare su Carrara. La stessa logica potrebbe essere applicata ai traffici crocieristici: le grandi navi delle grandi compagnie continueranno a dirigersi alla Spezia mentre quelle più piccole potrebbero fare scalo a Carrara. Senza dimenticare ha concluso Messineo – i capisaldi dell’attivit del porto di Marina di Carrara, ovvero il trasporto dei materiali lapidei e dei grandi manufatti costruiti da Ge.Oil&Gas nello yard di viale Zaccagna.