Creare in Toscana, a Firenze, un centro di eccellenza mondiale per lo sviluppo di turbine e compressori nel settore oil & gas, concentrando tutte le fasi realizzative in Italia, dalla progettazione all’industrializzazione, attraverso una partnership pubblico-privata. Questo in estrema sintesi l’obiettivo del Progetto di investimento Galileo per il quale Regione, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dello sviluppo economico, GE Oil & Gas e Nuovo Pignone hanno sottoscritto oggi pomeriggio un protocollo d’intesa.

L’operazione, che prevede un investimento complessivo di 600 milioni di dollari e vedrà impiegate 500 persone tra ingegneri e figure di elevato profilo professionale, si pone come obiettivo l’aumento del 50% degli attuali volumi produttivi e l’aumento del fatturato di 1,7 miliardi di dollari in 5 anni. Altro obiettivo, non secondario, del progetto è formare una nuova generazione di ingegneri, specializzati sia nella progettazione di alta tecnologia non ancora disponibile sul mercato che nella sua industrializzazione territoriale, con benefici in termini di innovazione e produttività sia per il sistema della ricerca che per quello imprenditoriale.

Il protocollo rappresenta una prima intesa tra tutti i soggetti firmatari ed ha lo scopo di verificare la fattibilità, anche in termini di co-finanziamento, del progetto stesso.
Successivamente potrà essere integrato da ulteriori accordi con altre Regioni e coinvolgere Organismi di ricerca pubblici e privati, PMI e start up innovative. Entro tre mesi dalla firma le parti si impegnano a sottoscrivere un Accordo di Programma quadro per il quinquennio 2016-2020, eventualmente rinnovabile, per supportare lo sviluppo del piano industriale che, a partire dal 2016, prevede 5 milioni di ore di ingegneria per la parte relativa allo sviluppo prodotti (prevalentemente concentrate in Toscana) e dal 2019 la produzione di circa 300 turbine a gas e 400 compressori centrifughi, per un totale di 6 milioni di ore di produzione che interesseranno i siti di Firenze, Massa Carrara, anche gli stabilimenti di altre regioni italiane.

Il protocollo d’intesa indica inoltre tutta una serie di organismi di ricerca con le competenze richieste dal progetto il cui coinvolgimento sarà determinato da GE Oil & Gas – Nuovo Pignone in collaborazione con Governo e Regione. In Toscana sono state individuate le tre Università (Firenze, Siena, Pisa), la Scuola Normale di Pisa e la Scuola Superiore Sant’Anna. Il piano industriale prevede il coinvolgimento di altre Regioni ma il cuore strategico e progettuale risiederà in Toscana. I due terzi dell’investimento necessario per la realizzazione del progetto sono messi a disposizione da GE Oil & Gas; per il restante saranno individuate forme di cofinanziamento pubblico (nazionale, regionale, europeo).

Tra gli impegni che derivano dal protocollo per il Governo la Regione: dal sostegno agli investimenti produttivi e in RS&I (sia da parte di GE che di PMI coinvolte nello sviluppo di nuovi prodotti o in subforniture all’azienda) alla creazione di nuove imprese o startup innovative, promozione di progetti formativi per nuove figure professionali., eventuali accordi fiscali innovativi, fino al possibile coinvolgimento di strumenti della Cassa Depositi e Prestiti per co-investimenti nell’industrializzazione.

“Il rapporto tra Toscana e GE Oil & Gas – commenta il presidente della Regione Enrico Rossi – si è rafforzato in questi ultimi anni come testimoniato dai sempre più massicci investimenti dell’azienda e dall’incidenza della propria attività sul Pil regionale, pari al 4,6%. Senza poi dimenticare che GE in Toscana – sulla base di uno studio condotto da Irpet – dà lavoro, tra dipendenti diretti e quelli dell’indotto, a circa 34 mila persone. La collaborazione tra Regione e Nuovo Pignone – GE Oil&Gas si sviluppa infatti su più fronti: da progetti di ricerca ed innovazione, in collaborazione con il sistema universitario e PMI locali, a laboratori congiunti e sperimentali (es. Sestalab), interventi formativi, investimenti produttivi negli stabilimenti di Firenze e Massa Carrara, e fino a piattaforme logistico-industriali come quelle nel cantiere di
Avenza, nel retroporto di Livorno e ci auguriamo presto anche nel rinnovato porto di Piombino. L’intenzione di GE di consolidare in Toscana, attraverso il Progetto Galileo presentato oggi, un punto di riferimento mondiale per il settore dell’oil & gas conferma la bontà delle nostre scelte e dimostra la volontà di GE di volersi legare ancor più alla nostra regione, attratta da un contesto accogliente e competitivo, da una forza lavoro qualificata e coesa nonché, mi sia consentito, anche da istituzioni locali credibili ed affidabili”.