Nella giornata odierna si è tenuto, in previsione dell’adozione, da parte degli enti locali, del Piano triennale di prevenzione della corruzione 2016-2018, un incontro per illustrare gli strumenti che la normativa vigente mette a disposizione per prevenire, contenere e contrastare il rischio di corruzione.
Oltre alla presenza di molti sindaci e segretari comunali, hanno partecipato all’incontro i dirigenti degli uffici statali ed i rappresentanti delle Forze dell’Ordine.
Il Prefetto di Massa Carrara, dr.ssa Giovanna Menghini, ha introdotto i lavori e, nel rivolgere un saluto ai presenti, ha sottolineato l’importanza della prevenzione per contrastare un fenomeno che è fortemente percepito dalla popolazione nel nostro Paese e che mina il rapporto fiduciario tra i cittadini e le istituzioni.
E’ intervenuto, in qualità di relatore, il Prof. Alberto Vannucci, docente di Scienza politica presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa, che ha posto l’accento sulla percezione e l’analisi del fenomeno corruttivo, inteso nella sua più ampia accezione, e dei relativi costi, economici e sociali, evidenziando gli effetti nocivi della c.d. maladministration e rappresentando la necessità per le pubbliche amministrazioni di cogliere per tempo i sintomi del fenomeno e spezzare il circolo vizioso, di sfiducia nel sistema pubblico e di eccessiva burocrazia, che lo alimenta.
Successivamente, la dott.ssa Roberta Carpanese, Viceprefetto, Dirigente dell’Area I – Ordine e Sicurezza pubblica della Prefettura, ha approfondito le indicazioni e gli aggiornamenti forniti dall’ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione) con la determinazione n. 12 del 28 ottobre 2015 ed, infine, la dott.ssa Elisa Puvia, ricercatrice dell’Università degli studi di Pisa, ha illustrato un modello di gestione del rischio nell’ambito della prevenzione del fenomeno corruttivo.
Nel corso dell’incontro, ricco di interessanti spunti sociologici ed indirizzi normativi, è stata ribadita la necessità di promuovere l’integrità morale e la legalità come modelli di riferimento per tutti gli operatori del sistema, nella consapevolezza che gli obblighi normativi e le sanzioni costituiscano utili strumenti di lotta all’illegalità nell’azione amministrativa e che, soprattutto, la cultura della legalità sia un’arma vincente per lo sviluppo del Paese.