Gli ingredienti per essere un vero gioiellino piazza Garibaldi li ha tutti. Per la posizione, che ne fa la porta di ingresso della città, per l’architettura all’inglese. Circondata da palazzi anni ’70, dovrebbe essere valvola di sfogo per chi vive in appartamento e un giardino non ce l’ha. Dovrebbe, appunto: il condizionale è d’obbligo perché se quella piazza di giorno fatica per proporsi come luogo di aggregazione, di notte tutto è fuorchè simbolo di socialità. Nonostante gli sforzi di chi lì vive e lavora, di chi si impegna per farne spazio di incontro e chiacchierata.

Un degrado che valica i confini della piazza, raggiunge le vie vicine, la galleria Raffaello Sanzio, il Monte di Pasta. E impedisce ai residenti di dormire sonni tranquilli: durante la settimana la situazione raramente degenera, ma nel weekend è il far west. E – assicura chi vive nella zona – accade di tutto. Dal sesso in mezzo alla strada, alle bottiglie lanciate contro i muri delle abitazioni, dalle vetrine rotte, ai motorini ridotti a brandelli. Gli abitanti uniscono le forze: si incontrano in piazza, fanno il punto e, consapevoli di un disagio condiviso, fanno fronte comune, mettono nero su bianco tutto ciò che non va, scrivono un esposto e chiedono aiuto alle istituzioni.

Martedì incontrano il prefetto e stendono l’elenco dei problemi: «Abbiamo trovato massima comprensione e disponibilità all’ascolto – raccontano – siamo certi che il prefetto si impegnerà per una soluzione». L’esposto dei residenti (a questore, sindaco e prefetto) è rappresentazione di una zona, a due passi dal centro, proprio sotto l’Aurelia, che nelle notti del weekend, diventa Bronx. Quadro degno della cinematografia americana. E certo non dà una mano il gigante vuoto che domina la piazza: il palazzo di Banca d’Italia. Oltre 10.000 metri quadri deserti: nel 2008 lo stabile è stato liberato e, dopo un tentativo di occupazione, l’ingresso è stato presidiato dai vigilantes. Da qualche mese, però, la security non c’è più. Ci sono, però, quelli che sulle scale del palazzo ci dormono e ci sono, ogni fine settimana, decine e decine di ragazzi che in piazza Garibaldi, in galleria, in via dei Mille, ai piedi del Monte di Pasta, trascorrono la notte: arrivano con zaini e borse piene di superalcolici ed è un crescendo. E non di schiamazzi o grida.

 C’è molto di più e basta leggere l’esposto per averne la conferma: «Cartellonistica stradale danneggiata, rigurgiti alimentari, bottiglie frantumate contro i muri perimetrali delle abitazioni, escrementi ogni dove, vetrine infrante». Qualcuno ha distrutto – riferisce l’esposto – un motorino e ha lanciato i pezzi della carena in un giardino. Stessa sorte per le assi di una panchina nuova di zecca. Qualche notte fa un residente – raccontano in piazza – ha sentito rumori sospetti, si è affacciato ed ha scoperto che qualcuno stava prendendo a calci il suo scooter. Per poco non è stata sfiorata la rissa.

Quando fa freddo, c’è chi lascia la piazza, si sistema comodamente in galleria e – riferiscono i residenti nell’esposto – accende un falò per riscaldarsi. Come nelle sere d’estate in spiaggia, ma con meno poesia e molto più pericolo. Il cancello di una casa è stato preso letteralmente a calci con un danno non da poco per chi è stato costretto a ripararlo. Rotti i fari di un’auto e lo sportello che protegge un contatore dell’acqua.

E non finisce qui: le romantiche giostrine della piazza, sogno dei più piccoli, hanno subìto danni due volte. Due volte distrutta la vetrina del ristorante cinese in galleria. Danni anche ad altri negozi nelle vicinanze. Notti di bagordi, di auto che vanno e vengono (tanto che i residenti sospettano pure una florida attività di spaccio) e il mattino una fetta di città messa a soqquadro: escrementi, bottiglie e vetri dovunque. E degrado – si sa – chiama degrado. Così qualcuno, in barba alle regole e alla civiltà, entra nella piazza e posteggia davanti al palazzo dell’ex Banca di Italia. Una fila di macchine dove dovrebbero esserci bambini a giocare

 

il tirreno