Il territorio toscano sconta ormai moltissime situazioni di crisi della viabilità e delle infrastrutture anche legate ad eventi alluvionali. Una mozione approvata all’unanimità prova a dettare alcune misure urgenti per attivare gli interventi essenziali sulle rete viaria in Toscana. Ad illustrare l’atto è stato Simone Bezzini, primo firmatario del testo sottoscritto dall’intero gruppo Pd. La situazione di fragilità e di disagio per famiglie ed imprese è sempre più marcata, ha spiegato Bezzini. Le criticità crescenti sulla rete viaria regionale e nazionale sono dovute anche al fatto che, “ormai da diversi anni, i gestori subiscono tagli alle risorse dedicate”. Poi c’è il problema specifico dei gestori della viabilità provinciale: “Al problema finanziario si somma quello di natura organizzativa”. E poi gli eventi alluvionali che si sono abbattuti sulla nostra regione negli ultimi 4,5 anni, “un fenomeno relativo specialmente ai territori rurali e montani”.
La mozione impegna così la Giunta ad un monitoraggio sulle infrastrutture viarie chiuse o gravemente compromesse “indipendentemente dal soggetto gestore”. Poi ad individuare gli strumenti per far fronte agli interventi necessari nella propria programmazione e nelle leggi di bilancio, “pur consapevoli dei vincoli esistenti”. Quindi, a completare il riordinamento che riguarda le strade regionali avviato con la legge 22 del 2015 (riordino funzioni provinciali). Infine la Giunta è impegnata ad attivarsi nei confronti di Governo e parlamento presentando un quadro dettagliato degli interventi urgenti di ripristino da finanziare nel caso in cui la Regione non possa farsene carico direttamente.
La consigliera Elisa Montemagni, Lega Nord, che ha accolto in maniera “estremamente favorevole” la mozione, ha formulato un emendamento che è stato accolto e sottoscritto dai firmatari “per la messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico e per l’attuazione degli interventi che sarebbero risolutivi nel lungo termine”.
Gabriele Bianchi (M5S) ha accolto “con plauso” l’atto, e ha sottolineato che il territorio toscano “è molto fragile”. Il consigliere ha invocato una disciplina ancor “più stringente nei tempi” e ha concluso ricordando che “le grandi opere sono un controsenso su un territorio fragile e che affonda giorno dopo giorno”. Bisogna invece mettere in cantiere “piccole opere strategiche”.