Le decine di telefonate ad Apuafarma e agli uffici del municipio non hanno prodotto alcun risultato e così dopo quattro mesi di pazienza Maura Ricci si è armata di catena e lucchetto ed è andata a protestare direttamente a Palazzo Civico. Questa mattina si è piazzata sulle scale del primo piano e, con una mano incatenata al corrimano, ci è rimasta per almeno un paio d’ore, insensibile alle rassicurazioni che di volta in volta le rivolgevano politici e dipendenti comunali di turno. A spingere questa energica signora a una protesta così perentoria una vicenda che ha dell’incredibile: rimasta vedova a inizio aprile da quattro mesi è costretta a conservare le ceneri del marito in casa perché nel cimitero di Bergiola, la frazione dove risiede, non ci sono più loculi né ossari disponibili.
Dopo il calvario della malattia del marito, la signora Ricci è stata costretta dunque ad affrontarne un altro, fatto di richieste inascoltate e risposte a dir poco evasive. «Ho l’urna con le ceneri in casa, non ho altro posto dove metterle e alcuni miei parenti si rifiutano di venirmi perfino a trovare perché non sopportano quella presenza funerea» ha raccontato la donna, in un pianto fatto di rabbia e sconforto. Eppure lei, in questi 4 mesi le ha provate davvero tutte rivolgendosi sia al municipio che ad Apuafarma, la municipalizzata che gestisce i servizi cimiteriali: «Ogni volta mi dicevano che entro quindici giorni avrebbero risolto il problema e a forza di promesse siamo arrivati ad agosto» racconta. Dopo l’ultima telefonata con i vertici di Apuafarma però, non ce l’ha più fatta ed è passata dalle parole ai fatti: «Mi hanno detto che sarebbero venuti a installare i nuovi loculi il 15 agosto…dopo tanta sofferenza e tutte quelle bugie, mi sono sentita presa in giro e ho deciso di venirmi a incatenare» ha spiegato.
A sbloccare la situazione è stato l’intervento del sindaco Angelo Zubbani che arrivato in municipio ha contattato l’amministratore delegato di Apuafarma, Fabrizio Volpi: «E’ ora di smetterla di dare date a caso, dobbiamo dare scadenze credibili» ha detto Zubbani con tono perentorio, convocando un incontro urgente per domattina, alla presenza di Fabrizio Volpi e della stessa signora Ricci. Secondo quanto ha riferito il sindaco, in effetti, il cimitero di Bergiola è ormai completamente sprovvisto di spazi per ospitare i defunti: il problema riguarda sia i loculi che gli ossari e non è di rapida soluzione. E questo perché, per realizzare nuove nicchie, è necessario ottenere il nulla osta della Soprintendenza. Insomma la solita complicata trafila burocratica all’italiana che sfocia in una vicenda dai contorni macabri. «Apuafarma conosce la situazione da mesi, mi chiedo come mai in tutto questo tempo non si sia mosso nulla…e nel frattempo a Bergiola sono morte altre 5 persone» ha contestato la signora Ricci, prima di accettare l’invito del sindaco e acconsentire a togliersi le catene.