sparatoria poggi 13 4 15Grandi passi avanti l’indagine sugli spari ai Poggi non ne ha fatti. La polizia però ha acquisito alcuni filmati dalle telecamere di videosorveglianza installate nei dintorni dell’abitazione presa di mira che potrebbero rivelare se le auto fuggite erano effettivamente due e soprattutto che targa avevano. Non solo: anche la direzione di fuga è importante stabilire. Insomma, per ora siamo in una fase preliminare. Anche perché devono ancora arrivare i risultati balistici e soprattutto gli esami su alcune tracce trovate dalla scientifica domenica sera.
Quello che appare certo è che il commando fosse formato da cinque persone. Che sono rimaste appostate nei pressi del portone del condominio dove abita il pregiudicato nel mirino per svariati minuti. Attendevano il suo rientro, con ogni probabilità. Lui però a detta dei suoi familiari non c’era e quindi non ha visto niente, tesi che ha ribadito davanti agli inquirenti.
L’impressione degli agenti è che abbia qualche sospetto su chi possa essere stato, ma che non voglia assolutamente collaborare con le forze dell’ordine. E questo fa temere una nuova escalation di violenza. Gli inquirenti escludono che si tratti della guerra tra bande, ma ipotizzano che sia stato un avvertimento per uno sgarro fatto dal quarantenne. Legato al mondo dello spaccio di cocaina. Il mercato locale. Una ricostruzione che sia la vittima sia la sua famiglia, tutelati dall’avvocato Carlo Biondi di Genova, non accettano: «Noi non sappiamo nulla, siamo soltanto vittime», hanno tenuto a precisare.
L’indagine è ancora agli inizi, ma si attendono sviluppi. A breve.
il tirreno