guardia-finanza_0La madre è deceduta un anno e mezzo fa e la figlia, una libera professionista, non ha ancora consegnato le chiavi dell’alloggio popolare in centro città che era stato assegnato tempo fa all’anziana mamma. I vicini di casa hanno notato la cosa, e la porta chiusa a doppio giro della casa vuota, e hanno segnalato la vicenda all’Erp e al Comune.

La signora è stata anche chiamata (già un paio di volte) a Palazzo civico, per riconsegnare le chiavi della casa, chiusa ormai da tempo, ma fino ad oggi non ne ha voluto sapere.
Una vicenda destinata a fare discutere che tocca da vicino il mondo dei “furbetti degli alloggi popolari”, quelli su cui Erp e Comune, in sinergia con le Fiamme Gialle e proprio grazie alle segnalazioni dei condomini sta smascherando un sistema di occupanti, senza diritto, delle case che fanno parte del patrimonio dell’edilizia popolare e quindi dovrebbero essere destinate a chi ne ha realmente bisogno.
In questo caso, uno degli ultimi venuti alla luce grazie alle segnalazioni dei “vicini di pianerottolo”, si tratta di un appartamento in un condominio del centro storico.

Lei, l’attuale proprietaria, è una libera professionista, che lavora da anni ed è pure molto conosciuta in città. Lui, il marito, è un funzionario di Palazzo civico. La casa popolare in questione era, in realtà, della defunta madre di lei: ed è chiusa da un anno e mezzo perché la signora non ha ancora voluto restituire le chiavi all’Erp. Nonostante gli innumerevoli solleciti, anche da parte degli uffici comunali che si occupano della graduatoria delle case.

E così un alloggio, in pieno centro a Carrara, da oltre un anno non è rientrato nelle disponibilità del patrimonio dell’edilizia popolare e, soprattutto non può essere assegnato a chi ne ha veramente bisogno. Insomma non ci sono solo i nababbi marocchini o le eroine di Walt Disney che vengono smascherati perché occupanti, senza averne diritto, o in alcuni casi senza averne più diritto, gli alloggi popolari. Ma c’è anche chi ha deciso di tenersi una casa in più, vuota, in un condominio popolare.

Nonostante la legittima assegnataria, nonchè madre della signora in questione, sia deceduta ormai da più di un anno.
E a rendere ancora più incredibile questo caso è il fatto che la signora sia stata convocata anche a Palazzo civico, proprio dove lavora il marito. E che, come funzionario comunale, il marito stesso dovrebbe ben sapere come funzionano le assegnazioni degli alloggi popolari. Ma nemmeno questo, fino ad oggi, apre abbia sortito alcun effetto. E di restituire le chiavi la professionista non ha alcuna intenzione.

 

 

il tirreno