Le perquisizioni e i sequestri effettuati dalla Guardia di finanza di Pisa nell’ambito dell’indagine sul clan camorristico napoletano ‘Contini’ riguardano quattro pizzerie dell’area pisana che, secondo quanto si è appreso, risulterebbero intestate a prestanome e che sarebbero servite a reinvestire il denaro di provenienza illecita del clan. L’operazione ha portato anche al sequestro di un altro locale, anche quello attivo nella ristorazione,a Viareggio (Lucca).
Nell’indagine anticamorra coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Firenze e per la quale sono indagate 12 persone per i reati di riciclaggio e reimpiego di proventi illeciti nell’economia, nonché intestazione fittizia di valori aggravati da finalità di agevolare organizzazioni mafiose.
Le attività sequestrate sono il bar ristorante ‘La Passeggiata’ di Viareggio (Lucca) gestito dall’omonima società; il ristorante-pizzeria ‘Salustri’ di San Giuliano Terme (Pisa) gestito dalla Gbr srl ; il ristorante pizzeria ‘L’imbarcadero’ di Marina di Pisa della Elleci; il ristorante-pizzeria ‘Antico violetto’ di Pisa gestito da Al.ma srl e il ristopizza ‘L’Arciere’, a Pisa. Le fiamme gialle hanno ricostruito i passaggi di proprietà dei cinque locali sequestrati rilevando una ”notevolissima sproporzione tra i capitali impiegati, per milioni di euro e i redditi derivanti da attività economiche lecite dei soci delle società acquirenti, tutti di livello irrisorio”. Sono anche stati individuati collegamenti ”tra i prestanome e i titolari effettivi, uno dei quali già condannato nel 1986 dalla Corte d’Appello di Napoli per riciclaggio a favore del clan camorristico Edoardo Contini di Napoli e ”gli sviluppi investigativi hanno consentito di risalire alle rivelazioni di cinque collaboratori di giustizia, che hanno consolidato il quadro accusatorio”.