Arriva anche in Italia, il nuovo permesso di soggiorno per gli immigrati extraUE che conterrà foto e impronte digitali del titolare.
Avrà la forma di un qualunque badge, per fare due esempi pratici sarà come una carta di credito o un bancomat.
Sulla Gazzetta ufficiale è stato, infatti, pubblicato il decreto del ministero dell’Interno con le regole di sicurezza necessarie per ottemperare alle direttive comunitarie anche per ciò che riguarda le specifiche tecniche dei dati che i microprocessori dovranno contenere.
Il provvedimento del Viminale è stato reso necessario per adeguarsi alla decisione C(2009)7476 della Commissione, versione definitiva del 5 ottobre 2009, che a sua volta modifica la decisione C(2008)8657 (versione definitiva del 22 dicembre 2008).
La finalità delle decisioni in questione, infatti, è realizzata per favorire una politica comune di certificazione informatica, conforme alle specifiche tecniche relative alle norme sulle caratteristiche di sicurezza e sugli elementi biometrici dei passaporti e dei documenti di viaggio rilasciati dagli Stati membri.
Il decreto stabilisce anche quale sarà la funzione dei dati biometrici contenuti nel permesso di soggiorno: sarà archivio informatizzato nazionale l’ente preposto al rilascio del titolo autorizzativo.
Ed al contempo regola anche le procedure di consegna e rilascio del documento.
Nonostante le polemiche a livello europeo sollevate nei vari Stati membri su inevitabili questioni che si riverberano sulla privacy dei titolari del nuovo permesso, il provvedimento di attuazione a livello nazionale è comunque arrivato dopo che sullo schema dell’atto dell’esecutivo si era già pronunciato anche il Garante privacy per verificare che sia tutelato il diritto alla riservatezza anche dei cittadini non comunitari.