Le ultime rilevazioni della Regione Toscana in materia di ammortizzatori sociali e nello specifico della cassa integrazione in deroga – da gennaio a settembre 2012 – evidenziano la gravità della crisi economica, la novità di azione della stessa che colpisce ormai ad alzo zero ed indiscriminatamente tutti i settori economici presenti nel territorio, l’imprevedibilità dei contesti negativi che stanno producendo una contrazione occupazionale senza precedenti, dato in sé impensabile fino a qualche anno addietro ed ulteriormente aggravato dai dati complessivi delle varie casse integrazioni concesse.
La cassa in deroga viene erogata aldilà del numero dimensionale di addetti ed anche aldilà dei settori produttivi: la cassa ordinaria e straordinaria è perlopiù industriale e maschile, la cassa in deroga non ha distinzioni di genere, spazia dalle ditte individuali ( si pensi che in Provincia assommano ad almeno il 60% del numero delle aziende iscritte ) agli studi professionali, alle agenzie, alle imprese nautiche, edili ed anche metalmeccaniche che magari hanno terminato periodi precedenti di cassa ordinaria. Sono negozi, studi professionali, agenzie di ogni tipo, piccole ditte individuali, commercio all’ingrosso di ogni tipo, attività termali, imprese e cooperative di pulizie ( dipendenti messe in cassa per cambio appalto e magari riassunte ), cooperative sociali e dell’indotto socio sanitario, ristorazione ed alberghi, grafica, tessile, legno, vetrerie, formazione professionale, produzione alimenti, saldatura e agenzie nautiche e navali.
Qualche dato:
LUNIGIANA 2011 AZIENDE AMMESSE 75 per DIPENDENTI 307
LUNIGIANA 2012 AZIENDE AMMESSE 100 per DIPENDENTI 424 ( ci sono anche le ditte che hanno presentato domanda a seguito dell’alluvione ed anche TEMA e ICA );
CARRARA 2011 AZIENDE AMMESSE 76 per DIPENDENTI 320
CARRARA 2012 AZIENDE AMMESSE 111 per DIPENDENTI 533 (comprensivi i 100 messi cassa in deroga da NCA)
MASSA 2011 AZIENDE AMMESSE 48 per DIPENDENTI 237
MASSA 2012 AZIENDE AMMESSE 102 per DIPENDENTI 617
totale aziende 2011 = 199 dipendenti 864
totale aziende 2012 = 313 dipendenti 1574
Qualche nome:
Lunigiana: Coop. La Brunella, Demy Hotel, Diaconia, Fallimento Nuova Tranceria, Studio Galeazzi, Sanatrix, ICA srl, Lunigiana Alimentare, MC Costruzioni, TEMAsrl, Vender Carlo;
Carrara: Alfa B, Pubblica Assistenza, Avenza grafica, BMShipping Group, BINAVIShip, CSA, Coop Il Faro, Coop La foglia del Te, D’Avenza, Geotirreno, NCA, Spintermar, Versilsalda;
Massa: Terme San Carlo, Aquaterm srl, Ascotur, Autotecnica Apuana, B&B Service, CMO Snc, Cogemar, Compass, Notaio Dalle Luche, FG2, Eurofibre, Gelostandard Cold, La Sartoria Toscana, La Victor, Multiservice, Nasa Srl, Resin Style, Tirrena macchine, Ulivieri Ricambi, Vab di Bonini Amedeo.
Qualche considerazione:
la lunigiana è stata evidentemente interessata dal ricorso alla cassa da parte delle aziende per provare ad attenuare i dati relativi al dramma dell’alluvione ma il numero dei dipendenti interessati ed anche delle aziende l’anno precedente era già molto alto; si tratta comuqnue di imprese ubicate nel famigerato tratto interessato mentre il dato invece riguarda l’intera valle; il numero di dipendenti mandati in cassa aumenta alla fine di oltre il 35%;
a Carrara il numero dei dipendenti in cassa in deroga è aumentato dall’anno precedente di oltre il 60% !
Certo nella contabilità incide anche il centinaio di lavoratori NCA (101), che speriamo possa essere diminuito o fatto sparire entro la fine dell’anno, ma complessivamente si ha l’impressione di un effetto shock. Le aziende si bloccano, congelano i lavoratori ed aspettano tempi migliori.
Ma la valutazione fin qui espressa viene letteralmente annichilita dal dato della cassa in deroga di Massa: + 160% di lavoratori in cassa, oltre il doppio le aziende ammesse ai benefici. Qualche dato eclatante come la Gelostandard (51 dipendenti) ma anche il travaso di ammortizzatori dalla cassa ordinaria sempre più difficile da ottenere a quella in deroga. Ma anche aziende medie ‘nuove’ per così dire e con numeri ragguardevoli.
Dato complessivo provinciale quasi raddoppiato e comunque oltre l’80% per il numero dei dipendenti.
Un territorio a cui si deve aggiungere il dato dei 3000 posti di lavoro perduti ( dato da aggiornare, venne comunicato dall’ISR della CCIAA molti mesi orsono ).
Il dato della cassa integrazione ordinaria, straordinaria ed anche della mobilità in deroga per i dipendenti Eaton.
A questa triste contabilità cosa aggiungere ? Non diminuiscono solo i posti di lavoro ma non se ne creano di nuovi; senza gli stipendi pagati dalle ditte in crisi, fermi da anni gli altri (anche quelli pubblici) e senza nuovi posti la crisi erode il tradizionale contesto relativo alle abitazioni, agli acquisti di beni strumentali non indispensabili (tipo auto) e conseguentemente al loro indotto in servizi. Il tutto si avvita verso un collasso a cui si risponde con il nero. La cassa in deroga registra questi fenomeni e ce li consegna. Il Territorio dovrebbe saperli analizzare ed abbozzare risposte. Perchè in altre zone ci riescono ?
Il Segr. Gen.le
Figaia Andrea