Le parole del sindaco Angelo Zubbani non sono bastate a placare gli animi del pubblico. Passati tre anni dal primo crollo del 2008 e quello che è successo a Marzo sarebbe stato prevedibile secondo alcuni, impossibile chiedere ai cittadini fiducia dopo anni di abusi condonati dagli stessi tecnici dell’amministrazione. Di fronte ad una proprietà che non ha mai rispettato un’ordinanza comunale, non si sarebbe mai pensato di agire, ed anzi, il Professor Bartelletti fu nominato dalla stessa Caprice. Accuse pesanti insomma, cui era quanto mai difficile tener testa e, forse, un escamotage lo ha tentato in extremis l’Assessore Andrea Vannucci quando, al momento di rispondere alle domande di un giovanissimo, ha alzato gli occhi in alto guardando lo striscione nel frattempo apparso nel loggione: “Crolli, sgomberi – alla Giunta i nostri complimenti violenti”, altri giovanissimi chiedevano centri aggregativi. “Non posso parlare davanti ad uno striscione come questo, sono a disagio  di fronte alla violenza”. Tentativo fallito; lo striscione non si muove di un millimetro e Raffaella Ruberti del Gruppo Germinal-Fai prende la parola: “L’assessore si dice a disagio di fronte allo striscione, io mi sento a disagio a vivere in una città che sta crollando e mi chiedo in che modo l’Amministrazione pensi di agire verso chi ormai dentro al palazzo ci abita occupando la torre scenica e le uscite di sicurezza. E anche quando una soluzione dovesse trovarsi chi pagherà?”. Tutti vogliamo il teatro”, sottolinea Matteo Procuranti, “ma è possibile? Si può demolire l’indemolibile? A questo punto si leva la voce di Leonardo Lucetti: “Cosa significa rispetto reciproco, se l’Amministrazione si ostina a non sospendere quegli stessi tecnici che hanno sottoscritto i condoni? Non è forse il momento di chiederla questa sospensione e magari anche il commissariamento del Comune di Carrara?”. Gelo in sala.