Starebbe per finire l’isolamento delle frazioni lunigianesi, Tenerano, Marciaso, ma anche Equi Terme, Monzone, Cecina e Gragnola che da oltre 4 mesi ormai si trovano letteralmente tagliate fuori dai collegamenti provinciali a causa della gigantesca frana sulla strada provinciale 10. Una vera e propria voragine si è aperta su 150 metri di asfalto che, ancora oggi, rende completamente inagibile la strada. Lo smottamento ha portato con sé decine di alberi sradicati che sono rovinati lungo le pendici del monte offrendo uno spettacolo pressoché apocalittico. Forti problemi quindi al trasporto pubblico e pesanti conseguenze su chi deve recarsi al lavoro o a scuola, sulle attività artigianali e commerciali. Per questo nel febbraio scorso 400 abitanti della zona firmarono una petizione, consegnata poi alle istituzioni provinciali e comunali, spinti anche dalla preoccupazione in caso di emergenze: l’ambulanza del 118 infatti che normalmente giunge da Monzone si trova oggi a dover percorrere strette ed accidentate strade di montagna. Ma è di un paio di settimane fa l’ordinanza regionale firmata dal Presidente Enrico Rossi che dovrebbe liberare i 350 mila euro necessari per il ripristino della strada. Ad affermarlo è l’Assessore provinciale ai Lavori Pubblici e Viabilità Gian Luca Brizzi che aggiunge: “Tra tutti gli interventi straordinari necessari in seguito ai danni provocati dal maltempo l’inverno scorso questo era uno dei prioritari insieme ad Antona e, naturalmente Lavacchio”. A breve insomma i lavori dovrebbero avere inizio e, parallelamente anche il versante dovrebbe essere messo in sicurezza grazie ad un progetto integrato della Comunità Montana. Al di là del maltempo infatti, che senza dubbio ha fatto la sua parte, molteplici sono le piccole frane lungo tutta la provinciale, responsabile forse anche il pesante disboscamento osservabile su più fronti.